Zucchero omaggia anarchia felina con “Black Cat”

Zucchero, noto bluesman italiano, si riaffaccia al panorama musicale italiano con “Black Cat”, disco che esce proprio oggi, 29 aprile 2016

 

 

Zucchero, al secolo Adelmo Fornaciari, non deve dimostrare più nulla: è lui uno dei cantautori italiani più apprezzati in Italia e all’estero, che ha venduto nell’arco della sua brillante carriera oltre 60 milioni di dischi. L’artista, in realtà, è l’italiano che si è esibito di più all’estero: in programma anche un concerto in Giappone. “Black Cat” è un disco particolare, “il più ‘nero'” che abbia mai realizzato Zucchero, che vanta collaborazioni eccellenti come quella di Bono Vox, grande amico di Adelmo e leader degli U2. Zucchero è unico, un bluesman purosangue amato da tantissime persone. Ora l’artista non punta alle vendite e non gli interessano le classifiche: è libero di fare ciò che vuole, di cantare ciò che gli passa per la testa. Soffermandosi sul titolo “Black Cat”, Zucchero ha detto:

“Mi piace il suono che emettono le parole Black Cat, per gli afroamericani il gatto nero porta fortuna, e poi è un animale così indipendente, libero, anarchico, selvatico”.

“Black Cat”, dunque, è una sorta di omaggio di Zucchero all’anarchia felina, alla fame di libertà e indipendenza che spesso mancano agli uomini di oggi:

“Mi sono immaginato un suono pensando alle piantagioni di cotone con gli schiavi, alle catene ho dato un suono ritmico. Mi sono immerso in film come ’12 anni schiavo’, ‘Il colore viola’ e anche ‘Django’ di Tarantino… E’ stato tutto molto semplice, il disco è un progetto unico, pur nelle varie diversità”.

La nuova ‘fatica’ di Zucchero contiene 13 canzoni, tra cui ‘Partigiano Reggiano’, un brano che parla un po’ dell’artista, delle sue origini, del suo pensiero politico:

“Sono nato in una zona rossa, dove c’era la cooperativa e la chiesa. Ho un ricordo romantico di quello che sentivo da mia nonna. Mio zio era stato deportato in Germania. Ci sarà sempre qualcuno che dirà che anche i partigiani hanno sbagliato, ma in guerra non si vendono noccioline. Vorrei tirare su partigiani senza armi ma con tanti ideali, un po’ come i boy scout, mi piacerebbe fare lo zio insieme a qualche collega per aiutare i giovani a sperare ancora in un futuro”.

Stavolta Zucchero si è proprio superato, collaborando con cantautori del calibro di Alejandro Sanz, Mark Knopfler e, come detto in precedenza, Bono Vox, autore della ballata “Streets Of Surrender (Sos)”. Adelmo e il leader degli U2 sono grandi amici e si sono esibiti molte volte insieme. Zucchero ha detto della nuova collaborazione col leader della band irlandese:

“Dopo il concerto degli U2 a Torino ho chiesto a Bono di scrivere un brano. Ho aspettato 2 mesi e subito dopo gli attentati di Parigi mi ha chiamato per dirmi che era molto scosso e che voleva focalizzarsi su quello. Io all’inizio non ero d’accordo, non volevo circoscrivere il brano; poi mi ha mandato il testo ed ho capito che era una canzone universale. Parla di Gesù… ‘Sono pieno d’amore e orgoglioso, non sono venuto a combattere’… Un inno alla pace, pieno di parole tanto difficili da pronunciare”.

Bono Vox è rimasto molto entusiasta del fatto che Zucchero, alla fine,  ha inciso “Streets Of Surrender” e, dopo aver ascoltato la canzone, gli ha chiesto di essere più se stesso, di essere più Zucchero e pensare di meno. Intanto noi ascoltiamoci “Black Cat”!