La persona che uccise Yara Gambirasio aveva un coltello simile a un’arma da arti marziali ed era un mancino. Ne è convinto il legale di Massimo Giovanni Bossetti, muratore che è in carcere da 8 mesi in quanto ritenuto colpevole dell’uccisione della 13enne.
Il medico legale Dalila Ranaletta ha sottolineato che Yara non fu trucidata con un comune coltello o un taglierino ma sarebbe stata usata un’arma “molto importante” con una lama di almeno 2 mm. Analizzando il moto dei colpi, l’omicida era probabilmente un mancino, mentre Bossetti è destrimano. La lama del coltello con cui fu uccisa Yara ricorda quella di un’arma usata nel kali filippino, una determinata tecnica di lotta.