Vittorio Sgarbi ricoverato per colica renale: forte dolore addominale e corsa all’ospedale
Non è decisamente un bel periodo, sul piano della salute, per il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi, che nelle scorse ore è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Sembra che Sgarbi abbia accusato forti dolori all’addome, insopportabili, mentre si trovava in albergo. Quella di ieri era stata una giornata piena di impegni per l’intellettuale italiano: prima di tornare in albergo, ad esempio, aveva presentato il suo nuovo libro, intitolato “Dal cielo alla terra”, a Grumello del Monte; poi aveva visitato le terme romane a Predore, durante un incontro a cui avevano preso parte molte persone.
Quando è rientrato in albergo, ieri sera, Sgarbi si è sentito male ed ha subito chiesto di essere trasportato in ospedale. Stamattina il critico d’arte doveva prendere parte a una mostra presso Salò ma, ovviamente, è stato costretto a dare forfait. L’evento è stato rinviato a data da destinarsi. Secondo le ultime informazioni, Vittorio Sgarbi ha avuto una colica renale. E’ stato lui stesso a confermarlo:
“Volevate sapere se sono vivo? Sono dovuto venire per una colica renale, che non comporta operazioni, quindi sarà dimesso oggi”.
Nuovi problemi di salute, dunque, per il critico d’arte che, qualche mese fa, venne operato a Modena, presso il locale nosocomio, per un’ischemia del cuore. Fu proprio il professor Giuseppe Boriani, direttore del reparto di Cardiologia del Policlinico di Modena, a precisarlo nel bollettino medico:
“Vittorio Sgarbi ha avuto un’ischemia del cuore, che è stata risolta con un intervento di angioplastica presso il laboratorio di Emodinamica. E’in buone condizioni ma la convalescenza non sarà breve: dovrà rimanere a riposo alcuni giorni qui in Cardiologia”.
I medici avevano raccomandato a Sgarbi di riposarsi; lui, però, non sa stare alla larga da incontri, conferenze, ed eventi incentrati sul mondo dell’arte che, innegabilmente, provano il fisico e tolgono energie. Non è forse il caso che Vittorio si riposi un po’?