Vittorio Emanuele di Savoia risarcito dal ministero dell’Interno: 40.000 euro per ingiusta detenzione
L’arresto di Vittorio Emanuele risale al 16 giugno 2006, quando il pm Henry Woodcock lo accusò di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al gioco d’azzardo, associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e altri reati. Qualche giorno dopo, il principe tornò in libertà. Adesso Vittorio Emanuele è stato assolto con formula piena e verrà risarcito.
“Ho fatto richiesta di indennizzo alla corte d’appello di Roma. Era giusto che l’Italia risarcisse Vittorio Emanuele per l’incredibile disavventura, per i 7 giorni in cella, per il disastro d’immagine, per l’imbarazzante espulsione da alcuni circoli esclusivi. Al termine di un’estenuante battaglia, il riconoscimento è arrivato: il principe è felice per questa pronuncia. Era rimasto sconvolto per quello che alcuni magistrati del suo Paese, ma lui preferisce la parola patria, gli avevano fatto”, ha reso noto il legale di Vittorio Emanuele, Francesco Murgia.