Alcuni ricercatori brasiliani hanno riferito alla BBC che il virus Zika, di cui si parla molto negli ultimi tempi, potrebbe anche causare seri danni neurologici ai bimbi partoriti da donne infettate
Gli esperti brasiliani hanno sottolineato che il virus Zika, secondo molti responsabile della microcefalia riscontrata in molti neonati, potrebbe anche provocare serie lesioni neurologiche ai figli delle donne in dolce attesa che sono state contagiate. Negli ultimi tempi, grazie alle numerose campagne di prevenzione, è calato il numero di casi di Zika, responsabile, secondo gli esperti, della microcefalia di molti neonati. In realtà, oltre alla microcefalia, il virus potrebbe portare problematiche a livello neurologico. L’Oms, a febbraio, ha dichiarato l’epidemia di Zika un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale. Non è escluso che il virus possa colpire anche in Italia, dove le zanzare troverebbero condizioni ottimali per riprodursi. Gli scienziati hanno infatti scoperto che le larve non resistono alle temperature rigide. Le donne incinte che si sono recate recentemente nelle nazioni dove è scoppiata l’epidemia dei virus Zika dovrebbero subito recarsi dal medico per sottoporsi ad esami. A rischiare di più sono soprattutto le donne incinte da pochi mesi, in quanto i primi mesi di gravidanza corrispono alle fase dello sviluppo neurologico del feto. I ricercatori americani e brasiliani hanno iniziato a studiare per la creazione di un vaccino contro il virus Zika ma si ipotizza che non verrà commercializzato in tempi brevi come avvenuto per Ebola.
Non essendovi un vaccino, dunque, l’unico modo per combattere il virus Zika, attualmente, è debellare le zanzare che lo trasmettono. Come? Bonificando acque stagnanti ed altri luoghi dove tali insetti si riproducono. Il suddetto virus, dunque, è molto più pernicioso di quanto immaginato: oltre alla microcefalia, potrebbe causare seri danni neurologici ai bimbi dati alla luce dalle donne infettate. Intanto un gruppo di studiosi americani ha confermato il legame tra virus Zika e microcefalia. In effetti, in molti bimbi nati da donne infettate è stata riscontrata una circonferenza cranica notevolmente ridotta a quella normale, tipico effetto della microcefalia. Non finisce qui. Da uno studio pubblicato sull’autorevole magazine Science emerge che il virus Zika bersaglia le cellule staminali nervose, ovvero quelle che creano le cellule cerebrali, responsabili del progresso nervoso del feto. Il ricercatore Thomas Frieden ha spiegato:
“Non è mai accaduto nella storia che una puntura di zanzara determinasse una malformazione così devastante”.
Virus Zika è dunque sinonimo di danni neurologici rilevanti? Sembra proprio di sì. Gli studiosi hanno notato, dopo aver sottoposto molti neonati affetti da microcefalia a tomografie computerizzate e risonanze magnetiche, numerosi accumuli di calcio nella corteccia cerebrale, alterazioni in zone rilevanti per il ragionamento ed altri danni gravi “che compromettono la sopravvivenza e le funzioni neurologiche”. Il problema è che negli adulti il virus Zika è generalmente asintomatico, quindi è probabile che molte donne incinte non siano state al corrente di essere malate, dando alla luce bimbi che, in futuro, potrebbero manifestare problematiche di tipo neurologico più o meno rilevanti. L’estate è alle porte e la scorsa settimana l’Oms ha invitato le nazioni ad adottare misure per evitare la proliferazione delle zanzare Aedes aegypty ed Aedes albopictus, responsabili della trasmissione del virus Zika.