Cuneo, bimbo asilo travolto da lapide commemorativa

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Cuneo, pietra cade su bimbo asilo

Una lastra di pietra si è staccata dal muro di cinta della scuola materna di Farigliano, in provincia di Cuneo, ed ha travolto un bimbo di 5 anni

 

 

 

Secondo una prima ricostruzione, la lapide commemorativa si sarebbe staccata oggi pomeriggio alle 15, quando nella scuola materna c’erano ancora i bimbi. Il pezzo di pietra è caduto dapprima su una casa giocattolo e poi ha investito un bimbo di 5 anni. Alla scena hanno assistito le maestre, che hanno subito prestato assistenza al piccolo ed hanno chiamato il personale del 118. Il bimbo è stato subito trasportato all’ospedale Regina Margherita, dove i medici lo hanno soccorso prontamente. Il piccolo, che non ha mai perso i sensi, ha fortunatamente riportato lievi ferite. La lapide, alquanto pesante, ricorda un filantropo che fece del bene all’asilo, nei primi del ‘900. Improvvisamente, però, quella grossa pietra si è staccata dal muro ed è piombata sul bimbo di 5 anni che giocava con gli altri amichetti. Sul posto, oltre agli operatori sanitari, sono arrivati anche i carabinieri della Compagnia di Fossano che, immediatamente, hanno iniziato ad indagare per scoprire la ragione del cedimento della lapide. Il giardino è stato sottoposto a sequestro.

Perché quel pezzo di pietra sul muro di cinta dell’asilo di Farigliano è caduto? Nessuno si era accorto delle sue pessime condizioni e, quindi, della sua pericolosità? La cautela, in posti dove soggiornano i bimbi, deve essere massima: lo ricordiamo ancora una volta, e lo ricorderemo sempre perché l’incolumità dei bimbi va difesa in ogni luogo, a casa così come a scuola. Non sempre, però, nelle scuole materne gli insegnanti riescono a monitorare costantemente tutti gli alunni. I rischi, di vario tipo, esistenti negli asili italiani sono stati più volte sottolineati anche dai sindacati che, l’anno scorso, hanno contestato anche il nuovo modello organizzativo, secondo cui ogni insegnante dovrà lavorare 3 ore in più a settimana per le supplenze. Perché, allora, non sfruttare gli insegnanti precari? Tale modello, infatti, rischia di generare innumerevoli inefficienze nelle scuole materne. Nel 2015, i genitori dei piccoli alunni del nido ‘La sorgente’, a Roma, hanno sporto denuncia perché ai neonati non è stato cambiato il pannolino e ai bambini di un anno non è stata data la merenda. I genitori hanno dichiarato:

“Il rapporto di 7 educatrici ogni 22 bambini è completamente saltato. Da lunedì 12 gennaio non è stato più garantito il servizio, provocando disagi anche molto gravi. In alcune classi  non c’era neanche una maestra e l’unica presente non poteva cambiare i pannolini. I lattanti sono stati trasferiti nella sezione dei grandi (fino a 36 mesi), una piccola si è fatta male, tutti sono rimasti a digiuno senza le merende”.

Le maestre di nidi e scuole materne lavorano troppo, dunque. Ciò è un problema sia per le stesse insegnanti che per i piccoli e le loro famiglie. Ora non vogliamo additare le maestre della scuola materna di Farigliano che, certamente, stavano svolgendo il loro mestiere nel migliore dei modi, ma contro chi deve verificare lo stato delle strutture. Possibile che nessuno si era accorto che quella lapide del ‘900 sarebbe potuta cadere, prima o poi?