“Ti guardo” arriva nelle sale italiane: vincitore Leone d’Oro susciterà polemiche?
Il prossimo 21 gennaio uscirà nelle sale italiane “Ti guardo”, un film interessante, vincitore del Leone d’Oro a Venezia, diretto dal regista venezuelano Lorenzo Vigas
“Ti guardo” è ambientato a Caracas, città bella ma piena di contraddizioni. La crisi economica ha ampliato ulteriormente il gap tra ricchi e poveri. I ricchi sono sempre più potenti; gli indigenti sempre più ai margini sociali. Il protagonista del film è Armando, ricco titolare di un laboratorio di protesi dentarie che, quando torna a casa, dal lavoro, è solito farsi accompagnare da qualche ragazzino trovato per strada. Lo scopo di Armando non è quello di avere rapporti ‘intimi’ coi ragazzi: vuole solamente osservarli da vicino, sentirli parlare, comprenderli.
La trama di “Ti guardo” fa venire in mente quella di diversi film diretti da Pierpaolo Pasolini. Vigas ha detto al riguardo in occasione di una recente intervista a Repubblica:
“Non si può prescindere da ‘Accattone’ o da ‘Ragazzi di vita’ quando sfiori quell’ambiente. Conosco tutto il cinema di Pasolini e lo amo molto, però la guida del film è la psicologia di Armando, un uomo incapace di emozioni di sentimenti, che si aggira nella città quasi come un fantasma…”.
Vigas, grazie a “Ti guardo”, è riuscito a vincere il Leone d’Oro a Venezia e per questo ha scelto l’Italia per il debutto in sala della sua pellicola che, invece, approderà in Venezuela ad aprile:
“L’Italia è il primo Paese in cui esce, in Venezuela sarà in sala ad aprile. Sono ansioso ed eccitato, mi aspetto molte reazione fortemente polemiche, perché sfida molti tabù che nel mio Paese ancora resistono, l’omofobia per esempio. Si discuterà molto, soprattutto in un momento come questo in cui è in crisi gravissima la comunicazione tra governo e popolo ed è diventata enorme la distanza tra le diverse classi sociali. Ma è giusto così, la funzione di un film e di qualunque opera dell’ingegno dovrebbe essere proprio quella di suscitare dibattiti e reazioni anche vivaci”.
“Ti guardo” susciterà discussioni in Italia? Vedremo.