I talebani hanno scatenato ancora una volta l’inferno in Pakistan. Stavolta i terroristi hanno preso di mira un’università, precisamente il campus della Bacha Khan University a Charsadda
Un commando composto da almeno 4 persone armate è entrato nel campus ed ha iniziato a fare fuoco. La furia dei talebani ha causato 21 vittime e molti feriti nell’ateneo frequentato da circa 3.000 ragazzi, ubicato a una cinquantina di chilometri da Peshawar.
Il generale Asim Baiwa, portavoce delle forze armate del Pakistan, ha scritto su Twitter:
“Sono quattro i terroristi uccisi dai militari dell’esercito pachistano che hanno circondato il campus dell’Università. I cecchini hanno ucciso altri due terroristi. Al momento sono quattro i terroristi uccisi. Tutti gli edifici sono in mano all’esercito. L’operazione continua”.
The Express Tribune ha reso noto che l’incursione nel campus è stata rivendicata dai Talebani del Pakistan, il cui leader, Omar Mansoor, ha sottolineato che il commando era formato da 4 uomini armati.
Secondo le ultime informazioni, il raid è avvenuto proprio durante una cerimonia per commemorare il fondatore dell’ateneo, il pacifista Khan Abdul Ghaffar Khan, meglio noto con lo pseudonimo Bacha Khan.
Ennesimo agguato dei talebani in un luogo d’istruzione. Il Pachistan detiene il triste primato mondiale degli attacchi contro le scuole. Due anni fa, ad esempio, i talebani assediarono una scuola frequentata prevalentemente da figli di militari e trucidarono oltre 150 persone, soprattutto alunni. Ogni anno, nella nazione, si registrano oltre 100 raid contro le scuole.
Siamo stanchi e nauseati da questi episodi crudeli in Pakistan. L’Onu e la Nato dovrebbero intervenire al più presto. I talebani pachistani vogliono neutralizzare il Governo ed imporre lo Stato islamico. Chiaramente, alle milizie talebane non piacciono le scuole e tutti gli istituti dove viene impartita l’educazione.
Dopo l’attentato alla scuola di Peshawar, avvenuto due anni fa, che provocò oltre 150 morti, l’allora portavoce dei talebani, Muhammad Umar Khorasani, spiegò:
“Abbiamo scelto la scuola dell’esercito per l’attacco perché il Governo sta colpendo le nostre famiglie. Volevamo che provassero lo stesso dolore”.