Sla: scoperto killer neuroni motori, composto da 3 proteine

Importante scoperta sul fronte della lotta contro la Sla (Sclerosi laterale amiotrofica). Un team di studiosi dell’Università del North Carolina ha scoperto il killer dei neuroni motori, ovvero quelli permettono al paziente, ad esempio, di deglutire e respirare. L’assassino, a quanto pare, è composto da 3 proteine

 

La Sla è una terribile patologia che porta pian piano alla paralisi e alla morte i pazienti. I ricercatori americani, dopo un rigoroso studio, però, hanno constatato che esiste un gruppo di 3 proteine che attacca i neuroni motori e porta alla paralisi. Lo studio è importante per approntare nuove ricerche mirate alla creazione di farmaci potenti contro la Sla.

Nessuno, finora, era riuscito a capire perché i neuroni motori delle persone affette da Sclerosi laterale amiotrofica muoiono. Il killer di tali neuroni sarebbe proprio un insieme di 3 proteine SOD1, unite. Tale complesso venefico è riuscito a distruggere i neuroni motori trattati in laboratorio.

Elizabeth Proctor, studiosa che ha coordinato l’equipe di ricerca, ha spiegato:

“Si tratta di un importante passo avanti perché finora nessuno aveva capito quali interazioni tossiche fossero la causa della morte dei neuroni motori nei malati di Sla. Conoscere la forma di queste strutture ci permetterà di ideare nuovi farmaci per bloccarne l’azione o prevenirne addirittura la formazione”.

Speriamo che, in futuro, verranno scoperti farmaci in grado di migliorare la vita dei malati di Sla, patologia neurodegenerativa che bersaglia proprio i neuroni motori, ovvero quelli responsabili dei movimenti della muscolatura volontaria. La morte dei motoneuroni, conseguenza del ‘raid’ della Sla, avviene nell’arco di mesi o, anche, anni.

I primi sintomi della Sla si presentano quando la quantità dei neuroni motori uccisi è superiore a quella dei superstiti. Pian piano, il paziente inizia a percepire una perdita della forza muscolare. Chi è affetto da Sla non riesce più a compiere le normali e semplici attività quotidiane, come camminare e leggere.

I malati di Sla, tuttavia, non perdono la volontà di relazionarsi ma la mente diventa ostaggio del corpo immobile. Non si conoscono, attualmente, le cause della Sla, anche se per alcuni esperti ha un ruolo determinante la genetica. La patologia neurodegenerativa colpisce particolarmente in Occidente, dove si registra la maggior parte di casi nel mondo.

In Italia soffrono di Sla oltre 6.000 persone.