Sindrome premestruale: sintomi debilitanti, 15% donne ha pensato al suicidio
La sindrome premestruale affligge veramente molte donne e crea non pochi problemi nella vita quotidiana. Shalini Maharaj e Kenneth Trevino, due studiosi dell’Università del Texas hanno scoperto che il malessere pregiudica l’esistenza di molte donne, durante il periodo fertile.
Cos’è la sindrome premestruale? Beh, in soldoni possiamo affermare che si tratta di un gruppo di disturbi psico-fisici che si presentano una settimana circa prima del ciclo. I sintomi sono diversi ma tormentano non poco le donne, tanto che il 15% di esse ha dichiarato di aver pensato anche al suicidio.
Il disturbo premestruale colpisce, secondo lo studio americano, il 3/8% delle donne nella fase fertile della loro vita. L’obiettivo dei medici è quello di individuare subito i sintomi della sindrome ed intervenire. Solo così è possibile evitare problemi alle donne.
“Dati i sintomi debilitanti e l’impatto del disturbo disforico premestruale, i professionisti della salute devono essere in grado di identificare e trattare efficacemente le pazienti con PMDD”, hanno spiegato i ricercatori dell’Università del Texas.
C’è chi parla di epidemia quando si riferisce alla sindrome premestruale. Beh, noi pensiamo che si tratti di un disturbo molto diffuso che bersaglia soprattutto le donne molto attive, che non si riposano mai, o quasi. Capita spesso che tale disturbo muti radicalmente il modo di pensare e l’aspetto delle vittime. Insomma, le donne affette da sindrome premestruale cambiano sovente sembianze e pensiero, ergo sembrano altre persone.
I cicli prolungati, brevi e assenti, così come il disturbo premestruale, sono sempre più frequenti rispetto al passato. Perché? Semplice, la vita odierna delle donne è diversa da quella di 50 anni fa. Oggi il gentil sesso è sottoposto a più pressioni, dalla famiglia al lavoro; insomma, la maggior parte delle donne è stressata. Oggi la donna deve ricoprire ruoli diversi, quelli di mamma e di lavoratrice in primis. Per evitare disturbi come quello premestruale, dunque, occorre allontanare quella frenesia tipica della vita delle donne di oggi.
La sindrome premestruale si presenta generalmente con sintomi fisici come crampi, acne e cefalea, e sintomi psichici come ansia, depressione o problemi di concentrazione. Cosa fare? Beh, ci sono tanti rimedi per affrontare la sindrome ma, consigliamo sempre alle donne di recarsi dal loro medico per chiedere consigli. Noi ricordiamo solo di vivere la propria vita in totale tranquillità, senza farsi prendere troppo dalla smania di fare questo o quello. C’è tempo per tutto, nessuno vi corre dietro.
Molti ginecologi sottovalutano la sindrome premestruale perché non è annoverata tra le patologie, eppure il disturbo fa stare male per una decina di giorni circa il 60% delle donne in età fertile. Non sarebbe meglio, dunque, fare qualcosa per evitare i malesseri associati alla sindrome premestruale?
L’ipofisi, prima del ciclo, invia direttive errate: ciò comporta un surplus di secrezione di progesterone ed estrogeni. Insomma, anteriormente al ciclo si verifica una sorta di autointossicazione ormonale che fa insorgere i fastidiosi e tipici sintomi del disturbo premestruale. Per evitare tutto ciò, secondo molti esperti, gioca un ruolo determinante la psiche.
Il termine sindrome premestruale è stato coniato negli anni ’60, intendendo la “ricorrenza ciclica, nella fase luteinica del ciclo mestruale, di una combinazione di disagio fisico, psicologico e/o di cambiamenti comportamentali di severità sufficiente a condurre ad un deterioramento delle relazioni interpersonali e/o ad un’interferenza con le attività normali”.
Molti esperti ritengono che l’alimentazione gioca un fattore importante nel periodo premestruale. Sarebbe meglio preferire cibi che stimolano la produzione di serotonina, come pasta, riso, pane, legumi, patate e pesce. Ovviamente, largo a frutta e sali minerali.