La felicità dipende dalla grandezza di un’area del cervello, il precuneo, situata presso i lobi parietali. Insomma, più il precuneo è grande e più è grande la felicità che si prova. Comunque, non bisogna dimenticare che gioca un ruolo non trascurabile anche l’ambiente psicologico.
La scoperta è stata fatta da un’equipe dell’Università di Kyoto. Gli esperti hanno asserito che la felicità nasce dall’unione di appagamento personale e pensieri rosei.
Gli scienziati di Kyoto hanno asserito che le dimensioni del precuneo influenzano anche il grado della felicità. In sostanza, più il precuneo è grande e più si è felici. Alla luce della scopera nipponica possiamo, dunque, asserire che la felicità è anche una questione di genetica.
Tutto ciò spiega perché, spesso, persone che vivono in nazioni povere e flagellate da carestie e guerre sono più felici di coloro che vivono in stati ricchi e potenti.
E’ probabile che il precuneo della maggior parte dei danesi sia alquanto grande, visto che la Danimarca si è sempre piazzata ai primi posti delle classifiche relative alle nazioni più felici al mondo. In passato, diversi studi avevano associato la felicità alla presenza nel genoma di un gene correlato all’attività della serotonina, noto ormone del benessere.
