Si aggirava nelle corsie dell’ospedale di Sesto San Giovanni (Milano) con camice, cuffia e mascherina ma non era un medico e, tantomeno, cercava di dare sollievo a qualcuno. L’intento di quella 52enne italiana era di rubare
Alla fine, la donna truffaldina che rubava nel nosocomio lombardo è stata acciuffata. Da ottobre 2015 a gennaio 2016 aveva colpito molte volte, aprendo gli armadietti dei medici per rubare medicinali e protesi che poi rivendeva. Ad acciuffare la 52enne è stato un custode, già avvisato, in precedenza, dalla Polizia riguardo alla presenza di un ladro nell’ospedale.
La ladra mascherata da medico, Dora Tateo, è stata sorpresa nell’atrio dell’ospedale lo scorso 29 gennaio ed è stata messa in manette. Aveva iniziato a rubare da quando era riuscita ad accaparrarsi un camice e 12 mazzi di chiavi con cui apriva tranquillamente gli armadietti dei medici.
La criminalità è arrivata da tempo nei nosocomi italiani. E’ stato calcolato che negli ospedali siano stati rubati beni e denaro per un valore superiore a oltre 22 milioni di euro. E’ allarmante, non pensate? Il problema è che la tendenza dei furti negli ospedale non si arresta, anzi è in progressiva crescita.
L’anno scorso, Transcrime (Centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale dell’Università Cattolica di Milano e dell’Università degli studi di Trento), ha comunicato che “in 2 anni e mezzo il giro di affari di questa attività è arrivato a toccare i 22 milioni di euro. Con un centinaio di casi totali: nel 2013 sono stati almeno 53 i furti nelle farmacie ospedaliere e ben 37 quelli registrati nei primi 5 mesi del 2014. Un aumento legato alla facilità con cui possono essere commessi questi reati e l’alta remunerazione della vendita di antitumorali sul mercato parallelo. Un mercato che, molto probabilmente, fa gola alla camorra e alla mafia”.
Quali sono i farmaci che vengono rubati maggiormente negli ospedali italiani? In pole position ci sono gli antitumorali; seguono gli immuno soppressori e gli antireumatici.