Tragedia a San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone. Il 19enne Federico Diana è morto poco il trasporto al Pronto soccorso, forse per un’overdose di droga.
Amici lo hanno portato all’ospedale di San Vito al Tagliamento
Federico e alcuni amici stavano partecipando a un rave party vicino all’alveo del Tagliamento. Probabilmente il 19enne ha assunto troppe stupefacenti ed ha iniziato a sentirsi male. Gli amici, allarmati, lo hanno subito portato al Pronto soccorso dell’ospedale di San Vito al Tagliamento. I medici hanno fatto il possibile per salvare il giovane Diana, che però è spirato poco dopo. Il dramma è avvenuto nelle prime ore di oggi, 24 luglio 2016. Federico si è sentito male poco dopo le 2. Ovviamente, i medici hanno subito avvertito i carabinieri, che hanno iniziato ad indagare sull’episodio.
Gli amici del 19enne sono attualmente in caserma per rispondere alle domande degli investigatori. Sembra che al rave party organizzato segretamente a San Vito al Tagliamento abbiano partecipato molti ragazzi. Tanta musica, droga e sballo continuo. Federico Diana, però, ci ha rimesso la pelle. Il ragazzo ha perso improvvisamente i sensi e gli amici lo hanno subito condotto all’ospedale, dove però è morto poco dopo.
I carabinieri stanno sentendo gran parte dei partecipanti del rave party organizzato in Friuli per individuare il pusher che ha venduto la droga a Federico Diana. Intanto la Procura ha disposto l’esame autoptico per accertare le cause del decesso del 19enne.
Viaggio fatale da Martellago a San Vito al Tagliamento
Diana, purtroppo, non è la prima vittima dei rave party, feste organizzate clandestinamente caratterizzate da musica ad alto volume e tanta droga. Il 19enne, originario di Martellago (Venezia), non pensava certo di morire. In realtà non lo pensavano neanche tutte le vittime dei rave party organizzati in passato in Italia e nel mondo.
Sembra che al rave party di San Vito al Tagliamento abbiano partecipato giovani provenienti da tutta la regione. Era meglio che Federico fosse rimasto a casa, a Martellago. Un viaggio che gli è costato la vita.