Un gesto eroico è costato caro a un uomo, in Sardegna. Dopo aver salvato tre persone, è morto. Destino beffardo per un commerciante 41enne di Oristano
Il mare era in burrasca, ieri, a San Giovanni di Sinis, in Sardegna. Tre persone erano entrare in acqua per farsi un bagno; poi si sono trovate in difficoltà e sono state salvate dal 41enne che, una volta a riva, ha perso la vita per un malore. Le tre persone, secondo una prima ricostruzione della Capitaneria di Porto, si erano allontanate con un materassino gonfiabile ma no riuscivano più a tornare indietro. Immediatamente sono arrivate sul posto diverse motovedette, due ambulanze e l’elisoccorso dei vigili del fuoco di Alghero-Fertilia. In attesa, però, che arrivassero i soccorsi, quattro persone si sono tuffate in mare per salvare quelle in difficoltà. Il 41enne Vincenzo Curtale, però, non ce l’ha fatta: è stato colpito da un malore e, dopo essere caduta a terra, una volta arrivato a riva, è deceduto.
Il personale del 118 ha cercato, invano, di rianimare Curtale. Sarà l’autopsia a fare chiarezza sulla morte del commerciante originario di Oristano. Ora il cadavere dell’uomo è nella camera mortuaria dell’ospedale San Martino di Oristano.
Dopo il decesso di Vincenzo Curtale è scoppiata la polemica sull’assenza del personale di salvataggio. Insomma, dove si trovavano i bagnini nel momento in cui le persone erano in mare e chiedevano aiuto? Perché sono dovute intervenire subito tre comuni persone? Non si fa che parlare d’altro sul litorale dell’Oristanese dove si trovano posti molto conosciuti e frequentati, ma dove non è presente il servizio di salvamento a mare per colpa dei tagli.
Il servizio di salvamento a mare è stato coordinato per 25 anni dalla Provincia ma il taglio delle somme a disposizione degli enti ha privato la zone di un vero e proprio staff di bagnini. Se ieri non fosse stato per i quattro eroi, probabilmente le persone in alto mare non sarebbero riuscite a tornare a riva. Il problema è che è deceduto un 41enne per colpa dell’assenza dei bagnini. Che vergogna! In Italia si fanno tagli in settori fondamentali e si stanziano spesso somme in ambiti inutili. Non c’era nessun bagnino, ieri, dinanzi allo splendido quindi ci hanno pensato le comuni persone a salvare chi era in difficoltà. Gesto esemplare. I quattro uomini, senza remore, si sono tuffati ed hanno tratto in salvo i soggetti in difficoltà. Probabilmente Curtale si era affaticato troppo e, una volta tornato a riva, si è accasciato ed ha perso i sensi. Inutile ogni tentativo di rianimarlo da parte degli uomini del 118. Alla scena hanno assistito molti bagnanti, attoniti.
“Quest’uomo è un eroe. Ha dato la vita per salvare gli altri. Se non avessero soppresso il servizio di salvamento tutto questo non sarebbe successo”, ha dichiarato una donna che ha assistito alla scena.
La Capitaneria di porto, a quanto pare, aveva segnalato il mare in burrasca, invitando i bagnanti a non entrare in acqua. Forse, l’avviso non era stato ascoltato da tutti. “Avevo chiesto ai sindaci di preoccuparsi e di fare in modo che il servizio venisse attivato almeno nei giorni di Ferragosto. I nostri timori non erano infondati: questa costa è esposta ai venti ma nessuno si è preoccupato”, ha dichiarato, triste, Rodolfo Raiteri, comandante della Capitaneria. La legge italiana, però, se ne lava le mani prevedendo solo l’apposizione di un cartello che invita i bagnanti a non entrare in acqua. Mah…