Safer Internet Day: Adolescenti Italiani Dipendenti da Facebook e WhatsApp

0
Safer Internet Day, Teenager Soggiogati dalla Rete

Bimbi e adolescenti italiani passano giorno e notte sul web, mediante pc, tablet, smartphone ed altri device mobile. Aumenta, dunque, il numero di teenager dipendenti dalla tecnologia

 

Oggi, 9 febbraio 2016 , si celebra il Safer Internet Day, giornata per fare il punto sul rapporto tra giovani e web. I dati lasciano allibiti. I ragazzi sono ossessionati dalla tecnologia e non riescono a fare a meno di smartphone e tablet.

L’indagine “Tempo del web. Adolescenti e genitori online” svolta da Telefono Azzurro insieme a Doxakids dà un’idea su quanto i giovani italiani siano soggiogati dalla tecnologia. Ecco alcuni dati emersi dall’indagine: 1 ragazzo su 4 è sempre in Rete, e 1 su 2 si connette al web diverse volte al giorno; 4 giovani su 5, inoltre, chattano di continuo su WhasApp.

I ragazzi non riescono a fare a meno della tecnologia e del web ma i loro genitori non sono da meno, visto che chattano in continuazione su piattaforme di instant messaging, usandole spesso per contattare i loro figli. Come si può risolvere il problema se proprio i genitori non danno il buon esempio?

Il web serve ed è fondamentale, oggi, anche, e soprattutto, per il lavoro; purtroppo nasconde diverse insidie, tra cui il cyberbullismo. Dalla ricerca di Telefono Azzurro è emerso che un ragazzo su 10 ne è stato vittima; mentre il 32% teme di diventarlo in futuro.

Ormai il web è anche lo strumento privilegiato per ascoltare la musica. La maggioranza dei giovani italiani ascoltano brani con lo smartphone, usando canali come YouTube o Spotify.

Il social network preferito dai teenager è senza dubbio Facebook. Fa riflettere però il fatto che molti ragazzini con meno di 13 anni si iscrivono al social in blu, nonostante il regolamento vieti l’iscrizione agli under 13. Insomma, quasi tutti gli adolescenti sono sempre connessi, giorno e notte, e la maggior parte di essi sfrutta la Rete per chattare sui social o su piattaforme come WhatsApp.

Il neuropsichiatra Fulvio Scaparro ha commentato così lo smodato uso dei social da parte dei teenager:

“Ben venga un cauto utilizzo dei social, ma non dobbiamo dimenticare che i ragazzi, a 13 anni, sono solo all’inizio della loro vita, e benché grandi esperti di tecnologia sono ancora degli sprovveduti quanto a esperienza reale. Il punto è che hanno a disposizione strumenti potentissimi, attraverso i quali entrano in contatto con il mondo, ma con la modesta attrezzatura di vita di un 13enne… La vita si impara vivendo, esponendosi al fallimento, ecco perché dobbiamo spingere i nostri ragazzi a uscire, a fare sport, a confrontarsi con gli altri”.