La storia di Maurizio Di Finizio dimostra che in Italia le cose devono cambiare, e anche molto. Le istituzioni devono adottare al più presto misure per contrastare la disoccupazione e permettere alle famiglie di sopravvivere. Raggiungere obiettivi del genere in tempi brevi è arduo ma bisogna provare.
“Passerò il Natale qui. Voglio che il premier Renzi venga di persona ad incontrarmi”, ha detto Marcello Di Finizio, un imprenditore di Trieste che, ancora una volta, ha scalato la cupola della Basilica di San Pietro, a Roma, per contestare la direttiva comunitaria Bolkestein che, secondo lui, gli ha fatto perdere il lavoro e la casa.
“Sarà una protesta ad oltranza, senza mangiare, senza bere e senza dormire, finché non cado per sfinimento. Commetteranno un omicidio sotto gli occhi di milioni di persone”, ha asserito Di Finizio, che è salito sulla cupola con una fune.
“Voglio parlare con Renzi in persona. Non ho alternative, devo lottare fino alla fine. Mi hanno portato via la casa e mi stanno portando via anche il lavoro, cosa mi resta?… Io sono solo un esempio, l’ennesima vittima di questa macelleria sociale. Ma almeno ho il coraggio di morire con dignità”, ha aggiunto Di Finizio.