Roma: Incendio Killer in Via del Governo Vecchio, Anziano Avvolto dalle Fiamme
Incendio killer nel centro storico di Roma. Le fiamme hanno ucciso un 68enne in via del Governo Vecchio
Il rogo è scoppiato in piena notte, dopo le 3, in un appartamento di un palazzo al civico 30 di via del Governo Vecchio, in pieno centro. Non si conoscono attualmente la cause dell’incendio che ha ucciso un 68enne, proprietario dell’appartamento. A ritrovare il cadavere dell’anziano sono stati i vigili del fuoco, chiamati dai vicini. Le fiamme hanno distrutto l’appartamento. Carabinieri e pompieri hanno disposto l’evacuazione dell’edificio di 4 piani per motivi di sicurezza. Pare che le fiamme abbiano intossicato anche un carabiniere della Stazione Farnese, che è stato soccorso dal personale del 118.
Le persone che vivono nell’antico stabile di via del Governo Vecchio sono ancora per strada. I vigili del fuoco stanno verificando se l’episodio abbia causato danni strutturali all’edificio. Via del Governo Vecchio è senza dubbio una delle strade più affascinanti della Capitale. Il nome, come si potrebbe pensare, non si riferisce a un particolare governo della Repubblica o del Regno d’Italia ma al Governatorato di Roma pontificia, che ebbe il suo quartiere generale proprio in tale via, al civico 39, quindi nelle vicinanze del luogo dell’incendio scoppiato la scorsa notte. La sede del Governatorato di Roma pontificia restò in tale via fino al 1741, quando Papa Benedetto XIV decise di trasferirla nel palazzo Madama, attuale sede del Senato della Repubblica.
Passeggiando su via del Governo Vecchio si respira un’aria medievale e rinascimentale. Peccato che molti edifici storici stiano letteralmente cadendo a pezzi e nessuno si preoccupa di restaurarli. Lo stesso palazzo al civico 39, sede del Governatorato di Roma, è oggi una specie di reperto archeologico: le iscrizioni sono illegibili, le mura piene di buchi, le finestre rotte, etc. Nessuno fa nulla per tutelare questo storico immobile realizzato nel 1475 per volontà dell’architetto Stefano Nardini. E’ una vera vergogna!