Roma, Consorzio Metro C Blocca Lavori e Avvia Licenziamenti
Bisogna impedire i licenziamenti programmati e far ripartire l’opera; altrimenti sarà l’ennesimo fallimento a Roma
Ieri, i sindacati territoriali dell’edilizia Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, hanno lanciato un appello, durante una conferenza stampa, al prefetto Franco Gabrielli affinché venga convocata un riunione per discutere sui licenziamenti e sullo stop dei lavori per la realizzazione della Metro C.
I sindacati non accettano sia il blocco dei lavori che i futuri licenziamenti, che inevitabilmente metteranno in ginocchio tantissimi lavoratori:
“Il consorzio ha infatti ufficializzato la chiusura dei cantieri e avviato le procedure di mobilità per licenziare tutti. 110 i dipendenti coinvolti, a cui vanno ad aggiungersi circa 400 operai dell’indotto. La Metro C si fermerà forse a San Giovanni (stazione non ancora completata) e non vi sarà alcuno prolungamento fino a Fori Imperiali (tratta T3). Un’opera monca, quindi inservibile. Dopo 9 anni di lavori, un esborso scandaloso di denaro pubblico ed enormi disagi, il tracciato oggi consegnato alla città non è ancora collegato alle altre due linee metropolitane, A e B, snodi importanti per garantire la mobilità cittadina. La più grande opera d’Italia, una delle più importanti a livello europeo, chiude i battenti. Il Cda del Consorzio Metro C, nonostante il contratto in essere e un’opera da ultimare, a tutt’oggi finanziata fino ai Fori Imperiali, ancora 545 milioni da ‘lavorare’, ha deciso di abbandonare le lavorazioni e di licenziare tutto il personale. Il Consorzio rivendica il mancato pagamento dei Sal (Stato avanzamento dei lavori) da parte di Roma Capitale per un importo di 115 milioni di euro, in aggiunta ad altri 85 per opere effettuate e non liquidate. A pagare, per l’ennesima volta, saranno coloro che finora hanno garantito l’esecuzione dell’opera, cioè i lavoratori, in nome della socializzazione delle perdite e della privatizzazione degli utili. Nessuno, infatti, intende assumersi la responsabilità del controllo, della programmazione e del pagamento dei Sal…”.
I sindacati vogliono subito discutere con Gabrielli per evitare l’ennesimo scempio capitolino che, inevitabilmente, metterebbe sul lastrico altre famiglie e in ginocchio un settore, quello edile, già in difficoltà.
La società Metro C sottolinea che il blocco dei lavori e l’avvio della procedura di mobilità rappresentano “un atto dovuto e consequenziale alla situazione di grande incertezza che accompagna il presente e il futuro dell’opera“.