Macabro ritrovamento, stamani, a Roma. Un cadavere si trovava nei pressi della Stazione Casilina. Il traffico ferroviario è stato sospeso tra Roma Casilina e Roma Termini
Il ritrovamento è avvenuto alle 6 di stamani. E’ probabile che la vittima sia stata travolta da un convoglio. Sul posto sono arrivate subito le forze dell’ordine e il personale del 118. La scoperta del cadavere ha determinato forti rallentamenti alla circolazione ferroviaria. Una giornata da dimenticare, dunque, per molti pendolari che hanno dovuto affrontare ritardi di un’ora sulle linee per Cassino, Formia e i Castelli Romani. Il transito ferroviario tra Roma Casilina e Roma Termini è stato sospeso alle 6, ovvero, dal momento del ritrovamento del corpo esanime. Sul luogo del tragico ritrovamento sono arrivati anche gli agenti della Polfer per effettuare i primi rilevamenti. Una nota delle Ferrovie statali recita:
“E’ in corso la riprogrammazione dell’offerta commerciale”.
La stazione Casilina è molto affollata, ogni giorno, e spesso è stata teatro di episodi tragici. Lo scorso gennaio, ad esempio, venne rinvenuto il corpo senza testa di un uomo. Un treno aveva probabilmente decapitato il malcapitato, un ragazzo italiano di 25 anni. A segnalare il ritrovamento furono gli agenti della Polfer. Ovviamente, anche tale episodio causò ritardi alla circolazione ferroviaria. Notevoli disagi sulle linee da e per Formia, Nettuno e i Castelli Romani. Trenitalia, dopo l’incidente, diffuse il seguente comunicato:
“La circolazione risulta fortemente rallentata dalle 5.40 per un investimento alla Stazione Roma Casilina. Dalle 8 la circolazione è ripresa su due soli binari dei quattro disponibili”.
Sono passati diversi mesi e non si sa ancora se quel ragazzo si sia voluto suicidare o no. In quell’occasione come in quella delle ultime ore, gli agenti della Polfer si sono subito messi al lavoro per accertare le cause del dramma. Secondo una recente indagine, in Italia nel 2015 si sono registrati oltre 100 morti e feriti per incidenti ferroviari. A far riflettere, però, è il fatto che nella maggior parte dei casi la colpa è proprio delle vittime. Nelle vicinanze nei binari, infatti, spesso si assumono atteggiamenti sbagliati, come scarsa considerazione della linea gialla e attraversamento, anche con le vetture, di passaggi a livello chiusi. Uno dei comportamenti sbagliati assunti da molte vittime degli incidenti ferroviari è ascoltare la musica con le cuffiette. Se da un lato, oggi, la tecnologia consente di avvertire meglio i viaggiatori, dall’altro è necessaria una maggiore sensibilizzazione sulla necessità di rispettare le regole che, purtroppo, spesso e volentieri vengono infrante.
Il dossier dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, presentato di recente a Roma, parla chiaro:
“Il 97% dei morti sui binari sono pedoni. In un anno i comportamenti sbagliati di cittadini e passeggeri hanno così provocato 89 incidenti su 114”.
Molto preoccupato anche il direttore dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, Amedeo Gargiulo:
“E’ un problema importante. Da tempo l’Ansf ha avviato una serie di iniziative ma non basta, occorre il coinvolgimento di tutti, dai gestori alle imprese, fino alle istituzioni”.
Quasi la totalità degli incidenti ferroviari con risvolti drammatici è avvenuta in 5 regioni italiane, ovvero Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Campania.