Rocco Siffredi Temuto da Università di Firenze: Niente Aula Magna
L’Università di Firenze ha detto no a Rocco Siffredi, il re del cinema ‘spinto’. Niente aula magna per la conferenza su “Case Chiuse. L’Italia verso l’Europa”
Gli studenti di Azione universitaria, che hanno promosso l’evento, non ci stanno e promettono di fare il possibile per difendere la libertà d’espressione in un contesto, l’università, che dovrebbe essere luogo di confronto aperto a tutti, senza discriminazioni. Chi l’avrebbe detto? Siffredi ha fatto alzare un enorme polverone anche sull’Università di Firenze. Il casus belli è la libertà d’espressione. Siffredi dovrebbe intervenire alla fine di una conferenza incentrata sulla prostituzione, a cui parteciperanno diversi rappresentanti della politica fiorentina. Angela Sorice, presidente di Azione universitaria, è indignata e reclama delucidazioni all’ateneo toscano:
“Il convegno rischia di saltare perché la richiesta dell’Aula Magna, l’unica che può garantire lo svolgimento dell’iniziativa, è stata bocciata da 2 presidenti di corsi di laurea su 3 (favorevole Scienze politiche, contrari Economia e Giurisprudenza) senza che siano state spiegate le motivazioni. Di che cosa ha paura il nostro ateneo? Di noi studenti di Destra o di Rocco Siffredi?”.
E’ stupefatto della decisione dell’Università di Firenze anche il consigliere regionale Giovanni Donzelli, che si domanda come mai si voglia escludere dal confronto Rocco Siffredi visto che, in passato, l’ateneo ha invitato personaggi improbabili come calciatori, attori, musicisti e, addirittura, terroristi. A sottolineare che l’Università di Firenze ha anche ospitato terroristi è stata la stessa Sorice, che ha aggiunto:
“Oltre a chiamare terroristi, l’ateneo fiorentino ha organizzato convegni in collaborazione con La comunità del Forteto dove si abusavano minori. Io che credo che siano più pornografici i professori che hanno truccato i concorsi che le esibizioni di Rocco Siffredi… Lunedì andremo a chiedere spiegazioni. Ci devono spiegare i motivi del diniego. Se poi l’ateneo, sbagliando, continuerà su questa posizione affitteremo la hall di un albergo vicino e lì organizzeremo il congresso. Ma se accadrà non avremmo perso noi, ma la libertà d’espressione”.
Il finto moralismo è stato e sarà sempre alla base di decisioni inique e lesive dei diritti fondamentali.