Procede alla grande il procedimento che, speriamo, porterà all’introduzione dell’ordinamento italiano del reato di omicidio stradale. Il testo ha incassato l’ok della Camera ma verrà sottoposto nuovamente all’esame del Senato per le modifiche subite
Ma in che cosa consiste il reato di omicidio stradale? L’attuale testo prevede tre tipologie di pene, che vanno dai 2 ai 7 anni di reclusione per chi causa la morte di una persona violando il codice della strada. Pene più pesanti, invece, per coloro che vengono sorpresi sotto effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti, che possono arrivare fino a 18 anni di reclusione. Ovviamente, verranno condannati non solo coloro che causano la morte di una o più persone ma anche in caso di lesioni.
Pene più pesanti, inoltre, per autisti di scuolabus e camionisti. Tra le numerose aggravanti contemplate dal testo ci sono l’omissione di soccorso, la fuga dopo l’incidente, e la circolazione senza assicurazione o patente. Un’attenuante, invece, è il concorso di colpa con la vittima.
Il testo che contempla il reato di omicidio stradale prevede anche la revoca della patente, che potrà essere conseguita solamente dopo 15 o 5 anni, a seconda se la vittima sia morta o rimasta ferita.
L’onorevole Alessia Rotta ha affermato: “Tra le parti più qualificanti della legge la revoca della licenza di guida per periodi che vanno da 15 a 30 anni. È con grande soddisfazione che lo annuncio, dopo anni di frequentazione e incontri con le famiglie e le associazioni delle vittime della strada di Verona, dei ragazzi di Arcole, di Patrizia Pisi e Stefano Benato, di Alberto Pallotti, che ho incontrato in questi giorni a Roma. La nuova legge sull’omicidio stradale non risolve tutti i problemi di sicurezza delle strade ne restituisce alle famiglie le proprie vittime ma serve a dare un segnale di civiltà oltre a costituire uno straordinario deterrente verso comportamenti criminali nelle strade. Oggi siamo un Paese più civile e dedicare questa legge alle famiglie che hanno sofferto e che spesso non hanno ottenuto giustizia”.