Pronto soccorso italiani al collasso: grave difficoltà strutturale
In Italia mancano i medici nei Pronto soccorso. Non è stato predisposto nessun programma di gestione di sovraffollamento, sebbene un paziente ogni secondo, in Italia, si reca al Pronto soccorso. Servirebbero almeno altri 300 medici.
“Il sistema dell’emergenza-urgenza è ormai in uno stato di grave difficoltà strutturale, evidente a tutti all’inizio del 2015, quando i Pronto soccorso (Ps) hanno dovuto fronteggiare l’epidemia influenzale più pesante dell’ultimo decennio”, ha dichiarato il presidente Simeu Gian Alfonso Cibinel.
Alla luce di quanto detto, i medici che lavorano nei Pronto soccorso hanno richiesto un Piano di gestione del sovraffollamento (PGS). Cibinel ha aggiunto: “Ogni ospedale dispone di un PEIMAF (Piano di Emergenza Interno per Massiccio Afflusso di Feriti), ma quasi nessuno di un PGS, eppure il massiccio afflusso di feriti è un evento raro e non prevedibile, mentre il sovraffollamento dei PS si ripete regolarmente tutti gli inverni, con aumento significativo dei rischi per i pazienti. Alcune regioni, come Lombardia e Piemonte, hanno prodotto delibere che vincolano o invitano le aziende sanitarie ad elaborare i PGS, ma bisogna passare dalle indicazioni alle risposte concrete”.
La Settimana nazionale dei Pronto soccorso serve proprio a far comprendere ai cittadini il sistema delle emergenze e il sacrificio quotidiano dei medici dei Ps in Italia. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in riferimento alla Settimana ha dichiarato: “Sarà una preziosa occasione per far comprendere alla popolazione le dinamiche dei servizi di emergenza e ascoltare le richieste, affinché tutti insieme possiamo affrontare le inefficienze e carenze che, di fatto, ancora affiggono il sistema di emergenza”.
Nella maggior parte dei nosocomi italiani, per ottenere assistenza nei Pronto soccorso occorre attendere molto; spesso capita di vedere pazienti sulle barelle posizionate nei corridoi. Quando mancano le barelle, in molti ospedali, vengono usate le sedie a rotelle. Bisogna anche sottolineare che nel rinomato Istituto Tumori di Milano il Pronto soccorso non esiste.
Non si può andare avanti così. E’ evidente che c’è bisogno di un incisivo intervento nel mondo dei Pronto soccorso italiani. Si auspica, innanzitutto che vengano assunti nuovi medici, preferibilmente con esperienza sul campo, e non giovani inesperti assunti solo per tagliare i costi.