Piscine pericolose: cloro e scarti generano derivati tossici
Farsi un bel bagno nella vasca idromassaggio o in una piscina pubblica o privata è certamente rilassante, soprattutto dopo una giornata di duro lavoro, ma attenzione ai germi. Ebbene sì, le piscine sono un ricettacolo di microbi, almeno stando a un recente studio pubblicato su Environmental Science and Technology. Insidiosi sarebbero proprio questi composti che servono a disinfettare, che si uniscono alle sostanze portate nell’acqua dalle persone, come creme solari, profumi e urina. Susan Richardson, studiosa presso l’Università del Sud Carolina, ha detto che nelle piscine vengono a formarsi dei derivati molto tossici, che si formano dall’incontro tra sostanze utilizzare per pulire le vasche e composti che provengono dai fruitori. Il cloro, noto depuratore dell’acqua, è stato spesso criticato per i danni in grado di provocare alla salute delle persone. Come mai tale disinfettante è finito nell’occhio del ciclone? Un team di esperti del Centro di Ricerca ed Epidemiologia Ambientale e dell’Istituto di Ricerca dell’Hospital del Mar di Barcellona ha condotto uno studio sugli effetti del cloro, facendo nuotare 40 persone in piscine coperte per una quarantina di minuti. Ebbene, i ricercatori hanno riscontrato una mutagenicità nel Dna dei volontari che avevano nuotato nelle vasche depurate con cloro. Ricordiamo che spesso la mutagenicità nel Dna viene collegata all’insorgenza di tumori in soggetti in buona salute.
Sembra che il cloro, quando si incontra con urine ed altri composti lasciati di chi fa il bagno nelle piscine, diventi molto pericoloso. Diversi anni fa, alcuni scienziati dell’Università di Lovanio scoprirono che i ragazzini che frequentavano piscine depurate con il cloro erano più a rischio di allergie, asma ed altre malattie respiratorie rispetto agli altri. Tutto ciò, però, non deve allarmare. Gli stessi esperti dell’università belga affermarono che il cloro non fa male se i gestori delle piscine ne usano poco per depurare e se gli avventori evitano di fare pipì nelle vasche. Ovviamente, per ridurre notevolmente il rischio di danni alla salute bisogna optare per soluzioni alternative al cloro, come la depurazione ai raggi UV e la sterilizzazione all’ozono. Quest’ultimo elemento è osannato da molti perché non solo elimina efficacemente batteri, germi ed altri residui presenti nelle piscine ma dà benessere all’organismo umano. Ricordiamo poi che l’uso dell’ozono per depurare l’acqua è una soluzione ‘green’ perché è caratterizzata dall’assenza di residui. Un’ottima alternativa alla depurazione delle piscine con il cloro è, poi, la ionizzazione rame-argento, anche se necessita di un’integrazione con altri disinfettanti per eliminare residui della pelle, urine, capelli e peli.
Chi va in piscina, insomma, deve sempre ricordarsi di non urinare nelle vasche, in primis, ed indossare cuffia ed occhialini. Molti medici estetici hanno puntato l’indice verso il cloro in quanto elemento che può causare seri danni alla pelle, soprattutto a quella di anziani e bimbi. Maria Grazia Caputo, medico estetico, ha detto:
“I disinfettanti diluiti nell’acqua contenuta nella vasca possono essere irritanti e generare fastidi. In soggetti che presentano determinate caratteristiche della pelle, come cute secca o particolarmente sensibile, si possono manifestare follicoliti e dermatiti anche gravi. Le zone da proteggere con particolare attenzione sono viso, soprattutto labbra e occhi, e capelli, che a causa dell’azione del cloro possono indebolirsi e perdere colore”.