Ennesimo episodio di truffa aggravata in Italia. Nonostante il compagno fosse morto 8 anni fa, una 49enne continuava ad incassarne la pensione. E’ successo a Pietrasanta, in Versilia
La donna è stata sorpresa dai carabinieri della stazione di Querceta all’ufficio postale di Ripa mentre stava ritirando il denaro di cui, in realtà, non aveva diritto. La 49enne aveva continuato a recarsi all’ufficio postale per ritirare la pensione d’invalidità del marito morto, ammontante a 340 euro al mese. Ora la donna dovrà restituire allo Stato circa 32.000 euro.
Secondo le prime indiscrezioni, la 49enne furbetta non aveva mai provveduto, nonostante le continue sollecitazioni, a fornire tutti i documenti inerenti al marito, mettendo spesso in difficoltà persino gli impiegati degli uffici postali dove si recava per incassare la pensione. I militari hanno messo in manette la donna truffaldina, che è stata processata con rito direttissimo. La 49enne ha patteggiato la pena
ad un anno di reclusione e al versamento di 300 euro di multa.
La 49enne ha sempre detto di essere in buona fede e di non aver mai pensato di imbrogliare. A segnalare la vicenda ai carabinieri è stato l’Inps, dopo un accertamento. L’ente previdenziale, dopo aver attestato che la furbetta aveva incassato indebitamente, per 8 anni, la pensione del marito morto, ha subito denunciato il fatto ai carabinieri.
I militari hanno bloccato la furbetta nei pressi dell’ufficio postale. La vedova ha detto di sentirsi innocente e di non aver mai fatto nulla di male.
Niente di male? La donna ha solamente incassato indebitamente 32.000 euro. Se voleva sentirsi a posto con la legge doveva, subito dopo il decesso del marito, segnalare l’evento luttuoso all’Inps. Ricordiamo, infatti, che per legge spetta al contribuente segnalare all’ente previdenziale l’eventuale morte del congiunto, in modo da interrompere l’erogazione della pensione. Chi non adempie a questa incombenza rischia il carcere e una multa pesante, come è successo alla signora di Pietrasanta.