Molte persone vorrebbero portare i propri amici a 4 zampe in ospedale ma non possono. Eppure è stato riconosciuto che la pet therapy fa molto bene ai pazienti, accelerando la ripresa.
Una bella notizia arriva da Mestre. I cani potranno entrare in corsia al Policlinico San Marco. Due delle nuove attività in via di sperimentazione sono la pet therapy e la frequenza controllata di animali in ospedale.
Rammentiamo che la Regione Veneto è stata la prima ad introdurre in Italia a promuovere innovativi trattamenti che vanno ad integrare le classi terapie. Largo, allora, alla pet therapy e alla Terapia del sorriso. La novità permetterà di rendere migliore la vita di uomini e donne che devono trascorrere del tempo in ospedale ma farà sicuramente bene anche al personale sanitario.
“Per un’ora alla settimana permettiamo agli animali e ai volontari che collaborano con noi di avvicinarsi ai malati terminali. Abbiamo dato modo anche ai nostri dipendenti su richiesta motivata di portare al lavoro il proprio animale”, ha asserito recentemente il direttore sanitario Renzo Malatesta.
Il termine Pet Therapy fu coniato da Boris Levinson, psichiatra infantile, oltre 50 anni fa. La terapia mira a migliorare il benessere dei pazienti con metodi che si avvalgono dell’utilizzo degli animali. Ricordiamo che la pet therapy integra altre cure; quindi non si sostituisce ad esse: solitamente viene usata su pazienti colpiti da patologie diverse per ottenere risultati migliori dal punto di vista psicofisico.