Pasta a fuoco spento: si, no, forse. Metodi di cottura a confronto
Cuocere la pasta
La pasta è uno di quei piatti che possono essere semplici e complessi allo stesso tempo.
È così semplice che sembra quasi di barare, ma con un po’ di attenzione ai dettagli, scoprirete che è anche sorprendentemente complessa.
Una delle sue complessità è rappresentata dai diversi modi in cui si può cucinare la pasta.
Esistono diversi metodi di cottura della pasta, ma non tutti permettono di risparmiare sulla bolletta del gas o dell’elettricità.
Con l’aumento delle bollette di gas ed elettricità, dobbiamo assolutamente trovare un modo per risparmiare, senza rinunciare al nostro piatto di pasta a pranzo.
Cucinare un piatto di pasta con il metodo classico, richiede circa 20 minuti tra far bollire l’acqua e cuocerla, ma esiste un modo, chiamato “cottura a fuoco spento” che consente di farci risparmiare molti soldi a fine mese.
La cottura a fuoco spento
La cottura a fuoco spento è una tecnica che si sta diffondendo sempre di più nelle cucine italiane, soprattutto perché consente di risparmiare sulla bolletta del gas.
Ma cos’è la cottura passiva? Come si fa? Come funziona? Ci sono controindicazioni?
Siamo andati a scoprirlo, mettendola alla prova in casa.
La cottura passiva è una tecnica che consiste nel cuocere alcuni alimenti senza farli bollire, limitando il consumo di energia e riducendo così i costi di acquisto e consumo del gas o dell’elettricità.
Inoltre, questa tecnica di cottura passiva, garantisce un risultato perfetto: il cibo sarà sempre perfetto come le altre volte.
La cottura della pasta a fuoco spento è molto semplice da realizzare e permette di risparmiare sui consumi energetici, perché non occorre sfruttare tutta l’energia contenuta nell’acqua per far bollire la pasta ma solo quella necessaria per mantenere l’acqua ad una temperatura superiore a 70°C.
Come si fa? La prima cosa da fare è portare ad ebollizione l’acqua in una pentola capiente. Una volta che l’acqua bolle, bisogna togliere la pentola dal fuoco e versarci la pasta.
Lasciatela riposare chiudendo la pentola con il coperchio per 2 minuti in più al tempo di cottura indicato sulla confezione.
Per velocizzare l’ebollizione dell’acqua, potreste usare un classico bollitore elettrico, questo permetterà di raggiungere la temperatura di ebollizione in molto meno tempo, permettendo un grande risparmio a fine anno.
Cuocere la pasta risottata
Un altro metodo per risparmiare gas ed elettricità per preparare la pasta è quello di risottarla come se fosse un risotto.
Cuocere la pasta direttamente in padella ricoprendola d’acqua come se fosse un classico risotto è un modo unico di preparare un piatto di pasta.
Con questo metodo di cottura, si ottiene un primo piatto cremoso e vellutato, combinando perfettamente il condimento con la pasta.
Gli amidi che si creano con la cottura della pasta non si perdono nell’acqua, come avviene con la cottura tradizionale, ottenendo così un primo piatto vellutato e cremoso.
È più economico cucinare a gas oppure ad induzione
In generale, i piani cottura a induzione sono più efficienti e consumano di meno rispetto a quelli a gas metano e molto meno di quelli a GPL.
Questi ultimi, infatti, non consentono di sfruttare a pieno tutto il calore che producono.
Questa differenza di efficienza è molto importante se si tiene conto dei costi energetici della cucina: nel nostro Paese la bolletta del gas arriva ad una spesa annua media di circa 250 euro l’anno per una famiglia media, o molto di meno in caso di offerte gas.
Il risparmio aumenta di molto se si confronta il costo dell’energia elettrica al gas GPL, decisamente più costoso del metano in uso nelle città più grandi.
Il GPL in alcuni casi può arrivare a costare il doppio del Metano, in base al prezzo di mercato che il fornitore applica.