Palermo, Dia sequestra beni a Gaetano Virga: simbolo lotta contro racket
Duro colpo inferto alla malavita dalle forze dell’ordine. Siamo a Palermo, dove la Dia ha sequestro beni, il cui valore supera un miliardo e 600 milioni di euro, a Gaetano Virga, imprenditore molto conosciuto per la sua attività di contrasto al racket. Il sequestro è stato effettuato dietro richiesta del direttore della Dia.
Il noto imprenditore del settore calcestruzzi, titolare di una società ubicata a Marineo, aveva sporto tante denunce contro il racket delle estorsioni. Grazie alle sue confessioni, Virga aveva permesso agli investigatori di mettere in manette 5 soggetti considerati boss ed esattori di Misilmeri. Il blitz dei carabinieri, durante il quale furono arrestati Francesco Lo Gerfo, boss di Misilmeri, e Stefano Polizzi, esattore della mafia, comportò anche lo scioglimento del Comune di Misilmeri per infiltrazioni mafiose.
5 anni fa, Polizzi si recò nel cantiere edile di Virga per chiedergli il pizzo. Il boss minacciò l’imprenditore.
“Ricordati che hai dei figli, mi hanno detto. Quando Polizzi è venuto nei nostri uffici ha affrontato mio zio molto animatamente. Li ho visti discutere da una finestra all’interno della nostra azienda a Marineo. Nella zona tutti sapevano quello che faceva Polizzi. Mio zio l’ha mandato via dicendogli che non avrebbe avuto un centesimo, ma si è ripresentato successivamente”, aveva rivelato Virga agli inquirenti. Da quel momento in poi, l’imprenditore diventò l’emblema della lotta contro il racket delle estorsioni, ottenendo il supporto di note associazioni come Libero Futuro e Addiopizzo.