In due nosocomi, il Maria Cecilia Hospital di Cotignola (Ravenna) e l’Anthea Hospital di Bari, sono stati impiantati i pacemaker più piccoli al mondo. Il pacemaker mignon è lungo circa 2 cm e costituisce una grossa conquista per la cardiochirurgia italiana. Grazie al piccolo pacemaker, il Micra TPS, si ridurranno non poco i rischi correlati all’operazione, visto che è molto più piccolo di un classico pacemaker e l’impianto non è invasivo.
Il pacemaker più piccolo al mondo è stato impiantato sfruttando un metodo diverso da quello canonico, ossia quello basato sui cateteri esterni. Ora l’apparecchio viene innestato mediante una guida orientabile, per mezzo delle vene cardiache. La tecnica non è solamente meno rischiosa ma accorcia non poco i tempi di degenza del paziente.
L’impianto dei piccoli pacemaker è stato possibile grazie alla sperimentazione a cui hanno partecipato 12 strutture sanitarie, sparse per tutto il Paese. Saverio Iacopino, direttore dell’Unità di Elettrofisiologia e Cardiostimolazione dell’Anthea Hospital di Bari, ha dichiarato: “Questa tecnologia stravolge completamente il punto di vista del paziente. Non si riporta alcuna cicatrice, non si avverte alcun dispositivo sotto la cute. L’impatto psicologico straordinario”.
I soggetti a cui è stato impiantato il piccolo pacemaker sono un 64enne affetto da fibrillazione atriale permanente, asistolie e bassa risposta ventricolare, e una 73enne con fibrillazione atriale permanente ed altri disturbi cardiaci. I pacemaker sono stati impiantati dai chirurghi mentre i pazienti erano svegli. Gli interventi sono durati circa mezz’ora, ovvero la metà di un classico intervento. L’uomo e la donna sono stati dimessi il giorno seguente.
“Questa tecnologia miniaturizzata, dall’approccio mininvasivo è stata studiata per fornire ai pazienti una tecnologia avanzata in alternativa ai sistemi di stimolazione tradizionali… I risultati che deriveranno dallo studio clinico attualmente in corso si tradurranno in un maggior beneficio per i milioni di pazienti che ogni anno necessitano di questa terapia”, ha detto, tempo fa, la dottoressa Maria Grazia Bongiorni.