Ossa cadavere per trapianto di gomito: paziente muove arto
Eccezionale intervento chirurgico all’ospedale dell’Angelo di Mestre, dove l’equipe di chirurghi coordinata dal primario Andrea Niti è riuscita a trapiantare un gomito a un 55enne affetto da una grave patologia.
L’eccezionalità dell’operazione è data dal fatto che i chirurghi hanno preso le ossa di un cadavere e le hanno impiantate nel braccio dell’uomo veneto che, ora, è tornato a condurre una vita normale, grazie al nuovo gomito. Il 55enne, a quanto pare, era stato colpito da una grave e rara deformazione. In sostanza, il gomito era diventato un blocco osseo compatto, non in grado più di muoversi.
Dopo l’operazione non c’è stato nessun rigetto. Intervento riuscito alla perfezione, dunque, grazie alla bravura e all’accortezza dei chirurghi veneti che hanno preso alcune ossa di un cadavere e le hanno unite ad una protesi che si trovava già nel braccio del 55enne. L’equipe si è basata su un metodo già usato per risolvere problemi alle anche. In termini scientifici, il team di chirurghi ha effettuato una ‘giuntura ibrida’.
Non è la prima volta che, comunque, è stato eseguito un trapianto di gomito utilizzando ossa di un cadavere. Il primo intervento del genere risale a 35 anni fa. Tutti i trapianti, però, sono stati svolti sempre su pazienti affetti da tumore.
Ora il paziente veneto può muovere nuovamente il braccio, riuscendo perfettamente anche a vestirsi da solo.
Sembrerà strano ma il gomito può essere colpito da numerosi disturbi e patologie, come l’epitrocleite e l’epicondilite. Quest’ultima patologia è conosciuta comunemente come ‘gomito del tennista’ ed affligge sia uomini che donne che svolgono particolati attività lavorative o sportive. In sostanza, il ‘gomito del tennista’ si presenta generalmente quando si sollevano spesso pesi o si svolgono movimenti che fanno ‘soffrire’ il gomito. Il metodo classico per guarire prevede, innanzitutto, la sospensione dell’attività lavorativa e/o sportiva e la somministrazione di farmaci anti-infiammatori.