Importante testimonianza, resa in Aula, nell’ambito del delitto di Yara Gambirasio. Le parole della 60enne Alma Azzolini potrebbero veramente essere decisive nel processo sulla morte della ragazzina di Brembate che vede come unico imputato Massimo Bossetti
La Azzolini si può definire una super testimone perché sa cose importanti, utilissime per far luce sulla morte di Yara, ragazzina ritrovata esanime 6 anni fa. L’unico imputato è il muratore Bossetti. La testimonianza della sessantenne non fa altro che peggiorare, e di molto, la sua situazione. Dopo essere entrata in Aula, la signora Alma (donna semplice, con occhiali e capelli corti) inizia a rispondere alle domande, anche se con voce leggermente tremolante:
“Nell’estate 2010 nel parcheggio del cimitero di Brembate ho visto un uomo con gli occhi azzurri. Aspettava una ragazza che avrà avuto 14 anni. Quando è stato arrestato Bossetti mi sono ricordata di questo episodio”.
La super testimone non ha dubbi: quell’uomo visto al cimitero con la ragazzina è proprio quello seduto al banco degli imputati, ovvero Massimo Bossetti. Alma ricorda bene, come se fosse accaduto ieri, quello che vide al cimitero di Brembate 6 anni fa:
“Accompagnavo due volte alla settimana al centro sportivo di Brembate mia figlia, che faceva parte di una squadra di ciclismo. Un giorno parcheggio davanti al cimitero, quando all’ingresso di ferma una macchina, una station wagon grigia. L’uomo mi fissa, poi arriva correndo una ragazza. Indossava una maglietta rosa, aveva i capelli castani, lunghi e mossi. Una ragazza come tante. Lui invece mi ha veramente impressionato: aveva degli occhi spiritati, chiarissimi, quasi bianchi. Mi ricordavano quelli di una volpe. Non smetteva di fissarmi, la ragazza mi dava le spalle e lui continuava a guardarmi”.
Dopo l’omicidio di Yara Gambirasio e la diffusione delle immagini di Massimo Bossetti in tv, alla signora Azzolini le è tornato in mente quell’uomo e quella scena al cimitero. Bossetti non ha mai abbassato la testa durante la testimonianza della Azzolini, sempre impassibile e, qualche volta, ha anche sorriso, forse per far intendere che quelle parole sono infondate.