La camorra torna a farsi sentire a Napoli. Stasera, nel quartiere di Soccavo, un 37enne è stato raggiunto da diversi colpi di pistola sparati da sconosciuti ed ora versa in gravi condizioni nell’ospedale ‘San Paolo’. La vittima ha diversi precedenti penali. Un altro triste episodio nel quartiere della periferia occidentale di Napoli: una decina di giorni fa ha perso la vita in un episodio simile il pregiudicato Stefano Adamo, che si trovava in auto assieme a un cugino. Due persone a bordo di uno scooter si sono avvicinate all’auto di Adamo ed hanno fatto fuoco. Immediato il trasporto di Stefano all’ospedale ‘San Paolo’ dove però è spirato poco dopo il ricovero. Adamo e il parente si trovavano tra via Antonino Pio e via Adriano quando sono stati avvicinati dai due uomini a bordo di uno scooter che hanno sparato una decina di colpi, tutti diretti verso Stefano. Sul posto sono arrivati subito i poliziotti del commissariato Bagnoli e San Paolo. Il 42enne Adamo aveva numerosi precedenti per diversi reati, come spaccio di sostanze stupefacenti, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e associazione a delinquere di stampo camorristico.
A Napoli, nei quartieri di Napoli, tra cui Soccavo non è sempre facile trascorrere le giornate. Si deve vivere, agire, interagire con la camorra, con la malavita, con il crimine. L’unica alternativa è fuggire, trasferirsi in altre città, preferibilmente del Nord. Molti ragazzi hanno lasciato la periferia di Napoli perché stanchi di vivere a braccetto con la camorra. Perfino iniziative anticamorra promosse dalle istituzioni locali vengono derise. Lo scorso settembre hanno partecipato a un evento anticamorra organizzato dal Comune, a Soccavo, pochissime persone. Negli ultimi mesi hanno perso la vita troppe persone in tale quartiere napoletano a causa della faida tra clan rivali. Ma è possibile che siamo nel 2016 e ancora non è cambiato nulla?
Alla manifestazione dello scorso settembre, promossa a Soccavo, prese parte anche il vicesindaco Raffaele Del Giudice che, sebbene deluso per la scarsa adesione a un evento anticamorra, disse:
“I riflettori non si devono spegnere, la partecipazione si costruisce quando c’è una particolare tensione. 30 fa ho sfilato da solo con 2 persone, una bandiera e una macchina contro le discariche, da Qualiano a Giugliano, e ora la Terra dei fuochi è un tema… Dico ai cittadini che oggi non sono venuti: guardatevi dentro, riflettete, non potete restare a casa”.
Significative le parole di una persona che vive a Soccavo, Mario Zazzaro, uomo ben conscio delle tante e gravi problematiche del quartiere che dà poco, anzi nulla, ai ragazzi:
“Qui non ci sono alternative per i giovani, le istituzioni sono assenti e in un quartiere di 60.000 persone manifestiamo in 50”.
E’ la mentalità che va cambiata in molte zone d’Italia. Bisogna educare i bimbi al rispetto del prossimo, all’onestà, e al sacrificio.