E’ decisamente inquietante ciò che ha affermato un consigliere del governo di Tobruk. I militanti dell’Isis si nascondono nei barconi per arrivare in Europa e compiere attentati.
La BBC ha rivelato che molti jihadisti, grazie ai trafficanti che li fanno salire sui barconi che partono dalla Libia, arriveranno in Europa assieme agli altri migranti. La notizia si fonda su alcune dichiarazioni di Abdul Basit Haroun, consigliere del governo di Tobruk, che conosce diversi proprietari dei barconi con cui i migranti sperano di arrivare in Italia e in Europa per una vita migliore.
Pare che il califfo Abu Bakr al Baghdadi permetta ai trafficanti di svolgere tranquillamente la loro attività in cambio del 50% degli introiti e di passaggi ai jihadisti.
“L’Isis usa i barconi per i suoi uomini che vuole inviare in Europa perché la polizia europea non può sapere chi è membro di Isis o chi è un normale profugo”, ha dichiarato Haroun lo scopo dei jihadisti spediti in Europa è contare su un folto numero di persone nel momento in cui, in futuro, si vorranno effettuare incursioni in Europa.
La BBC aveva segnalato, qualche mese fa, il pericolo foreign fighters, ovvero persone occidentali che combattono per l’Isis. Haroun ha anche aggiunto che “i miliziani occupano posti separati dagli altri migranti sui barconi, non temono la traversata e sono convinti aderenti dell’Isis”.
Intanto lo Stato islamico continua a fare conquiste. Nelle ultime ore, gli jihadisti hanno apposto il vessillo nero su un palazzo nell’area di al-Badiyah. L’obiettivo è Palmira. Si teme che il sito archeologico venga danneggiato dalla furia dell’Isis. Il governatore di Homs, Talal Barazi, ha detto che attualmente non c’è alcun pericolo: tutto è sotto controllo.
Ieri i miliziani dell’Isis hanno ucciso ben 26 persone nella periferia settentrionale di Palmira, città siriana nota per la presenza di un carcere dove, generalmente, vengono segregati gli oppositori politici. Il trattamento riservato a quest’ultimi, in tale carcere, è disumano.
L’archeologo Alberto Savioli ha detto che difficilmente l’Isis danneggerà il sito archeologico di Palmira, visto che i miliziani diventano particolarmente furiosi in presenza di statue e immagini ritraenti divinità e totem, vietati dal loro credo religioso. “Il sito archeologico deve essere lasciato fuori dall’attività militare”, ha reclamato Irina Bukova, responsabile dell’Unesco, che si è detta “allarmata” per l’attuale situazione in Siria.