Un insospettabile medico, sposato e con un figlio molestava le donne che facevano jogging al Parco Lambro, a Milano, ma, dopo numerose indagini, è finito in manette con l’accusa di violenza sessuale
L’arresto è stato eseguito proprio oggi, 9 marzo 2016, su ordine del gip Carmela Ferraro. Il medico trascorreva tutta la giornata lavorando ma la sera agiva e, dopo aver indossato un casco integrale, provava a violentare le donne che facevano jogging. Gli inquirenti hanno riferito, in base alle testimonianze di molte donne, che il medico agiva all’alba e al tramonto: parcheggiava la sua Mercedes vicino al parco e poi, col casco integrale in testa, iniziava a palpeggiare chi faceva esercizio fisico. Determinante per inchiodare il 44enne, padre di un bimbo piccolo, è stata la testimonianza di una donna che, lo scorso ottobre, è riuscita a sottrarsi dalle grinfie del medico e fotografare la targa della sua Mercedes. A aiutarla fu anche un uomo che stava portando il cane a passeggio.
Gli investigatori hanno affermato che il medico ha molestato 7 donne in 9 occasioni diverse. Il modus operandi era sempre lo stesso: le afferrava da dietro e cercava di trascinarle nel bosco. Nessuno immaginava che quel professionista abile e stimato fosse in realtà un maniaco che, ogni giorno, cercava di soddisfare le sue pulsioni animalesche. Un uomo ha raccontato di aver visto, l’anno scorso, un uomo scendere dalla sua auto, una Mercedes, ed indossare un casco integrale; poi ha udito delle urla ed una donna che fuggiva. Il molestatore, intanto, si era dato alla fuga con la sua auto ma la donna era riuscita ad immortalare la targa della Mercedes.
La targa e la testimonianza della vittima delle molestie sono stati elementi importanti per rintracciare il medico palpeggiatore, che oggi è finito in manette. A riconoscere il molestatore anche altre donne che, solitamente, fanno jogging al Parco Lambro, luogo che la sera e la mattina presto diventa poco sicuro anche per la presenza di molti tossicodipendenti. E’ inammissibile che non ci si possa sentire più sicuri nella propria città, che non si possa stare tranquillamente all’aria aperta. Parco Lambro è insicuro in determinati orari, così come altre aree verdi del capoluogo lombardo (ad esempio i giardini di viale Argonne e il Parco Alessandrini).