Marco Mengoni: “Le cose che non ho” uscirà domani, poi tour. Due concerti all’Arena di Verona
Domani, 4 dicembre 2015, uscirà il nuovo disco di Marco Mengoni, intitolato “Le cose che non ho”, pieno di ballate straordinarie e testi scritti anche da cantautori di un certo calibro come Giuliano Sangiorgi. La registrazione dei vari brani è avvenuta tra Los Angeles e Milano. Marco ha già programmato il suo tour.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione di “Le cose che non ho”, Mengoni ha parlato molto della sua vita privata ed artistica, sottolineando che lui è una persona che ama sperimentare e superare sempre i limiti.
“Le cose che non ho mi hanno cambiato la vita nella conferenza stampa di presentazione del disco perché mi sono messo in gioco per trovarle. Il titolo l’ho scelto per ricordare a tutti, ma prima di tutti a me stesso, quanto sia importante sapersi guardare dentro, imparare a godersi gli attimi della vita, i singoli momenti che compongono una giornata, e, nel mio caso, la fortuna che mi è capitata di fare ogni giorno quello che più mi piace. È una delle ballad più importanti del disco e anche per questo ho voluto che fosse la title track dell’album… Nella mia vita che va molto veloce non riesco a godermi il presente. Ci sono altre cose che mi mancano, ma quelle ve le dico in privato. Userò la musica anche per ricercare la libertà artistica, personale e umana. Parole in circolo parla anche della libertà artistica che ho acquisito grazie ai numeri, al mio pubblico e a tutte quelle persone che mi hanno permesso di essere qui e fare un percorso che ho fatto. Non penso al futuro perché poi non mi godo il momento“.
Il cantautore di Ronciglione, dopo aver ringraziato Michele Canova, il produttore di “Le cose che non ho”, per avergli dato il tempo necessario e la libertà assoluta durante la lavorazione della sua nuova ‘fatica’ (contenente anche un testo scritto dall’amico Giuliano Sangiorgi) ha sottolineato che un artista, anche se famoso e con elevata reputazione presso il pubblico è sempre una “formica” rispetto al mondo della discografia.
“Non mi piace tanto lodarmi. Ho capito molto di più tramite il viaggio a Los Angeles e gli altri autori e al commento di un utente che mi ha chiesto perché usassi tanti cori… E mi sono reso conto che avevo un blocco di scrittura armonica, soprattutto per quanto riguarda il piano. Tante volte, quando supero la strofa, cominciano i problemi perché l’armonia deve crescere e portare a un inciso, complicare. Ci metto molto di più io a quel punto e mi faccio aiutare dalle corde vocali. Questa è diventata la mia peculiarità, sono contento di essere arrivato a questa personalizzazione, mi sono reso conto del limite che è diventata una peculiarità dei miei dischi”.
Marco ha asserito che nel 2016 inizierà il suo tour, che comprenderà anche due tappe all’Arena di Verona:
“Le date all’Arena di Verona saranno due. E’ sempre un traguardo incredibile per un musicista. Raggiungere l’Arena e farne addirittura due! Per me la location dura fino a un certo punto, l’importante è fare musica e ad arrivare a tutte le persone che ti sono davanti. Concretizzi l’amore verso le persone che ti hanno permesso di essere su quel palco. Ho sempre l’esigenza di migliorarmi e confrontarmi”.
Facciamo un grande ‘in bocca al lupo’ a Marco, sperando che otterrà grandi soddisfazioni da “Le cose che non ho” e il successivo tour.