Errore grave nell’ospedale San Luca di Lucca, dove al 56enne Guido Dal Porto è stato asportato il rene sano e non quello malato
Guido Dal Porto era in carcere quando venne trasportato in ospedale per l’asportazione di un rene colpito da un tumore maligno. Il 56enne, titolare di una ditta edile, non avrebbe mai immaginato che la sua vita sarebbe cambiata per un errore fatto dalla radiologa Claudia Gianni. All’uomo, dopo l’operazione, vennero concessi gli arresti domiciliari nella sua abitazione. Dal Porto ha cercato di ricostruire la sua storia, ricca di eventi spiacevoli e dolorosi, durante un’intervista rilasciata nella sua casa di Capannori, in provincia di Lucca:
“Il 22 dicembre 2015 mi viene diagnosticato un tumore quando sono in carcere. A metà febbraio viene deciso l’intervento per il 25 marzo, ma salta perché mi trovano il diabete troppo alto, e così slitta tutto ad aprile. Il 12 aprile dal carcere chiedo tramite il mio avvocato Nelli che mi vengano dati gli arresti domiciliari. Il 14 mi operano. Il 21 mi medicano e il 28 vengo chiamato per il responso al San Luca, e mi viene detto che è tutto ok. Ma la sorpresa arriva il 29 mattina, quando 5 personalità del mondo medico, tra cui la psicologa dottoressa Dinelli e il medico legale dottor Martelloni si presentano a casa mia. E è proprio Martelloni che cerca di indorarmi la pillola, dicendomi che sono cose che succedono!!! Ma come si può dire una cosa del genere??? Ero interdetto e sono maledetto!Mi trovo peggio adesso di quando mi hanno diagnosticato il tumore al rene. La cosa paradossale è che oggi sono stato convocato al San Luca, in direzione medica, alla presenza del dottor Massimo Cecchi, primario di urologia di Viareggio, e del dottor Giorgio Santelli, che non ha proferito parola. Cecchi mi ha detto che ci sarebbe la possibilità di una nuova operazione nella quale la parte del rene malato verrebbe asportata lasciando il resto del rene. La cosa strana è perché questa cosa non mi sia stata proposta prima! Così ho lasciato tutto in mano al mio avvocato, sarà lui ad occuparsene. Adesso sono in ansia per la mia famiglia: mia moglie Giovanna di 56 anni e i miei due figli, Giacomo e Andrea, di 25 e 18. Sono preoccupato soprattutto per il piccolo, che ha già vissuto il dramma della carcerazione e del tumore. L’unico posto dove mi hanno trattato bene è in carcere e per questo voglio ringraziare tutti…”.
Una storia triste e inquietante quella del signor Guido Dal Porto, che si è trovato senza il rene sano; i medici hanno lasciato al suo posto, invece, quello malato. E’ incredibile e inammissibile che nei nosocomi italiani possano accadere episodi del genere, che certamente incrinano il rapporto di fiducia tra pazienti e sanitari. L’errore è stato fatto prima dell’intervento, e i medici non si sono accorti che stavano operando sul rene sano. Stefania Saccardi, assessore regionale alla Salute, ha subito sospeso dall’incarico sia il chirurgo che ha operato il signor Dal Porto che la radiologa Claudia Gianni:
“Prendo atto con enorme dispiacere di quanto è accaduto all’ospedale di Lucca, e sono vicina al paziente e alla sua famiglia. Offriremo tutti i percorsi possibili per rimediare all’errore compiuto dai medici e prenderemo provvedimenti immediati”.