Lea T: transessuale all’inaugurazione delle Olimpiadi di Rio
Il prossimo 5 agosto ci sarà l’inaugurazione delle Olimpiadi di Rio. Presente anche Lea T, modella transessuale e figlia dell’ex calciatore della Roma Toninho Cerezo.
Portabandiera dell’inclusione
Lea T sarà portabandiera di tutti i transessuali alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. La figlia di Cerezo ha accettato subito la richiesta di partecipare all’inaugurazione dell’atteso evento sportivo in Brasile. La modella transessuale ha dichiarato:
“Sarà la portabandiera dell’inclusione e la portavoce di genere in un momento in cui il Brasile sarò sotto gli occhi di tutto il mondo”.
La figlia dell’ex calciatore della Roma, della Sampdoria e della Nazionale brasiliana ha aggiunto:
“Non posso rivelare che ruolo avrò, dobbiamo mantenere la sorpresa. Ma il messaggio sarà chiaro: inclusione. Tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale, dal colore e dal credo, siamo esseri umani e facciamo parte della società. Il mio ruolo nella cerimonia inaugurale servirà a trasmettere questo messaggio”.
Lea T si chiamava Leandro
Lea T ha 35 anni ed è cresciuta in Italia, visto che suo padre ha giocato in squadre del Belpaese per molto tempo. La figlia di Cerezo è nata uomo; si chiamava Leandro. Oggi è una famosa modella. Lea T si è sempre battuta contro ogni tipo di discriminazione; specialmente quella che si fonda sull’orientamento sessuale. Lei è stata sempre discriminata. Anche oggi. Nel corso di un’intervista rilasciata di recente, la figlia di Cerezo ha spiegato:
“Non rinnegherei mai il passato, per me e per chi ha sofferto con me: sono una transessuale. Ero un ragazzo e ora sono una donna. E ho sempre scelto di non nascondermi e di essere sincera e di raccontarmi perché il mondo comprenda… Noi non scegliamo di essere questo. E quando mi dicono che devono avere avuto molto coraggio ad affrontare tutto non lo capisco perché per me era naturale; doveva il mio corpo rispecchiare quello che la mia anima era. Non è stata una scelta, non mi ritengo così stupida da decidere un percorso così. Essere una trans non è una passeggiata”.