In Italia non c’è lavoro e cala il numero delle imprese che lo generano. Ebbene sì, non si tratta di una semplice affermazione da bar, ma è un dato Istat
Il vero propulsore dell’economia, ovvero le imprese, creano sempre meno posti di lavoro in Italia. Secondo l’Istat, che ha preso come riferimento le ditte attive con dipendenti, il calo si attesta al 3% nel 2014 rispetto all’anno prima. Si è registrato, dunque, un calo pari a 1 milione 540mila. Ovviamente è calato anche il numero di occupati. L’Istituto di statistica evidenzia che le imprese attive con dipendenti sono “il core del sistema produttivo nazionale”. Non possiamo che dare ragione all’Istat.
Forse non tutti sanno che le imprese con dipendenti rappresentano solamente un terzo del totale, visto che si sono anche ditte gestite da una sola persona che chiama lavoratori autonomi, con cui instaura una collaborazione più o meno duratura. E’ indubbio, però, che sono le imprese con dipendenti quelle che generano occupazione. Se queste collassano, collassa anche il mercato del lavoro: ecco perché in Italia è così alto il tasso di disoccupazione!
Le imprese italiane che soffrono di più, e quindi chiudono prima, sono quelle che impiegano 1-9 dipendenti. L’Istat, tuttavia, segnala anche il periodo difficile delle imprese edili con 100-249 dipendenti.
L’Istituto di statistica, comunque, ha precisato che dalla sua analisi sono state tenuti fuori i settori dell’agricoltura, il no Profit e la Pubblica Amministrazione. Anche nel 2013 era stato rilevato una forte diminuzione del numero delle imprese attive con dipendenti.
Il calo delle imprese attive con dipendenti si registra in tutta la Penisola, particolarmente nel Sud e nelle Isole. Il dato Istat è desolante. Male l’occupazione femminile, visto che il 59,3% dei lavoratori dipendenti è rappresentato da uomini; solo il 40,7% da donne. Insomma, il lavoro in Italia non c’è e le imprese attive chiudono i battenti. Che fare? Beh, la risposta dovrebbero darcela i nostri cari amici politici, visto che percepiscono laute retribuzioni per curare il Paese, no? Speriamo che si intervenga al più presto per fronteggiare l’ondata di fallimenti che spinge molte persone a dire addio all’Italia. Il nostro Paese va salvato. Vogliamo fatti, non parole!