Kimbo Slice morto per arresto cardiaco: street fighter potente e abile
Kimbo Slice, uno dei più grandi lottatori di tutti i tempi, diventato famoso anche per i suoi combattimenti clandestini, è morto. Il lottatore aveva 42 anni. Secondo le prime indiscrezioni, Kimbo, sarebbe stato stroncato da un arresto cardiaco.
Lascia compagna e sei figli
Il 42enne Kevin Ferguson (vero nome del lottatore) nacque a Nassau (Bahamas) ed iniziò presto ad interessarsi al mondo della lotta, dopo una breve parentesi nel football americano. Prima di diventare un fighter professionista, Kimbo Slice venne alla ribalta per i duelli clandestini, caratterizzati dall’esiguità delle regole. Ci sono molti video on line che permettono di notare la bravura e la potenza di Slice, lottatore famoso anche per le storie emozionanti che amava raccontare: aneddoti avvincenti relativi alla sua breve ma intensa vita. Dopo tante esperienze, qualche anno fa Kimbo diventò membro dell’UFC (Ultimate Fighting Championship) famosa organizzazione delle arti marziali miste. Kimbo si era costruito, col tempo, un’immagine di duro e temerario lottatore che non teme nessuno.
Slice era diventato una stella anche dell’MMA grazie alle sue doti e alla sua forza. Recentemente aveva trovato anche lavoro in una società di produzione di film ‘piccanti’ come bodyguard. Il decesso del lottatore è avvenuto presso l’ospedale di Coral Springs, in Florida. Kimbo lascia la compagna e sei figli. La luttuosa notizia è stata confermata anche dall’American Top Team con un post su Twitter:
“The ATT Family and south Florida community lost a legend today. RIP Kimbo”.
Cordoglio di Scott Coker, presidente di Bellator
Lo scorso febbraio, Slice riuscì a battere anche Dada 5000 ma la vittoria venne ribaltata perché Kimbo risultò positivo al test sugli steroidi. Ha confermato la morte di Ferguson anche Scott Coker, presidente di Bellator, mediante un comunicato:
“Siamo tutti scioccati e addolorati per la perdita devastante e prematura di Kimbo Slice, un membro amato della famiglia Bellator”.
Il grosso lottatore, in realtà, era una persona buona e gentile, nonché un padre amorevole: cambiava radicalmente, però, sul ring.