Isis: traffico organi lecito per salvare musulmano, fatwa sconcertante

0
Isis guadagna con espianto organi?

Il credo dell’Isis fa indubbiamente rabbrividire. L’agenzia di stampa Reuters ha rivelato, menzionando una fatwa scoperta dagli americani qualche mese fa, che per lo Stato Islamico è lecito il traffico di organi per salvare un musulmano

 

Il contenuto della fatwa non deve far ritenere che l’Isis gestisca già un traffico di organi pro musulmani ma il rischio, comunque, che tale prassi possa diventare lecita c’è.

Ecco uno stralcio della suddetta fatwa, editto religioso il cui contenuto è stato pubblicato sul sito di Reuters:

“La vita dell’apostata e gli organi non devono essere rispettati e possono essere presi impunemente”.

Reuters precisa:

“La fatwa, contenuta in un documento del gennaio scorso, è stata recuperata tra diversi documenti e informazioni ottenute dalle forze speciali americane in un raid nella Siria orientale… Anche se non è stato possibile confermare in modo indipendente l’autenticità del documento, la fatwa, riportata come la numero 68, spiega che la rimozione di organi di prigionieri non è proibita anche se comporta la morte”.

Insomma, la recente fatwa rappresenta un superamento del classico divieto al traffico di organi rispettato dalla maggioranza dei musulmani.

I funzionari statunitensi hanno detto che i documenti sequestrati di recente hanno permesso di scoprire come l’Isis organizza le sue attività e raccoglie fondi. Mohamed Ali Alhakim, ambasciatore iracheno presso le Nazioni Unite, ha spiegato che i documenti dovranno essere esaminati dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite come prova del fatto che l’Isis sfrutta il traffico di organi per fare cassa.

Ci sono altre fatwa sconvolgenti, come la numero 64 del 29 gennaio 2015, ovvero quella che disciplina lo stupro da parte degli membri dello Stato Islamico.

La recente fatwa sull’espianto di organi, invece, rappresenta una sorta di giustificazione religiosa all’espianto di organi da persone ‘infedeli’ per salvare i membri dello Stato Islamico.

Alhakim ha chiesto, lo scorso febbraio, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di indagare sulla morte di 12 medici di Mosul. Alhakim ipotizza che i sanitari siano stati uccisi dall’Isis perché si sarebbero rifiutati di asportare gli organi.