Il Bellicista Panebianco Sottoposto a Misure di Sicurezza?
I collettivi universitari continuano a protestare, a Bologna, contro il docente Angelo Panebianco, politologo e bellicista. Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di Bologna sta pensando di adottare alcune misure per tutelare l’incolumità del professore
Il collettivo universitario, nelle ultime ore, ha occupato per diverse ore la vicepresidenza della facoltà di Scienze politiche. I militanti hanno dibattuto con fervore, dinanzi alle telecamere, con Mirko Degli Esposti, il prorettore, che ha fornito spiegazioni sulle parole di Panebianco, bellicista convinto. Non finisce qui. Le contestazioni non sono state organizzate solo all’interno dell’ateneo, anche fuori: Strada Maggiore è stata paralizzata per vari minuti dagli universitari, che urlavano contro il docente. Non si conoscono ancora la misure di sicurezza che verranno prese nei confronti di Panebianco, anche se il prorettore ha riferito che saranno “normali”.
Non esistono però solamente detrattori di Panebianco. Il docente ha ricevuto, negli ultimi giorni, molti messaggi di conforto e solidarietà. “Sono scosso ma non intimidito”, ha affermato il professore, commentando le recenti proteste dei collettivi universitari, che non ammettono la sua visione. Ad attaccare Panebianco anche un personaggio importante del ’68, Mario Capanna:
“L’esperienza del passato è utile, i professoroni come Panebianco non amano il confronto. Quello che hanno fatto gli studenti non è un delitto. Panebianco è un bellicista, ha scritto che le unificazioni politiche non si fanno col burro ma con i cannoni. Panebianco è libero di essere bellicista, ma gli studenti che lo contestano hanno il diritto di chiedergliene conto!”.
Gli antagonisti del Cua non ci stanno e reclamano delucidazioni riguardo all’editoriale di Panebianco, pubblicato sul Corriere della Sera, con cui ha espresso il suo favore per la guerra. Uno studente ha affermato:
“Siamo davanti a un docente che ha una molteplicità di pulpiti da cui parlare, quindi è pretestuoso parlare che sono studenti facinorosi ad impedirgli di parlare”.
Panebianco ha certamente il diritto di esprimere le proprie opinioni ma, visto che viviamo in un Paese civile e democratico, la parola deve essere data anche agli studenti.