La celebre attrice Gwyneth Paltrow ha recentemente fatto allibire i medici di tutto il mondo con una teoria, riportata sul suo sito Goop, secondo cui il reggiseno sarebbe la causa di tumore al seno
Stavolta Gwyneth l’ha fatta grossa, riportando sul suo sito di bellezza uno studio, tra l’altro smentito più volte dai medici, secondo cui c’è una correlazione tra reggiseno e insorgenza di neoplasie alla mammella. Fu il dottor Habib Sadeghi, un luminare della medicina olistica, a sostenere la teoria ripresa dalla Paltrow.
In realtà, il presunto collegamento tra cancro al seno e reggiseno venne evidenziato per la prima volta nel 1995 dai medici Sydney Ross Singer e Soma Grismaijer, che nel volume intitolato “Dressed to Kill: The Link Between Breast Cancer and Bras” hanno messo in guardia le donne dall’indossare tale indumento intimo.
“Il rischio di cancro al seno aumenterebbe in maniera significativa nelle donne che indossano il reggiseno per più di 12 ore al giorno”, hanno scritto Ross Singer e Grismaijer nel loro volume.
L’American Cancer Society nega ogni teoria che evidenzia il collegamento tra reggiseno e tumore: “Non esiste alcuna prova scientificamente attendibile che confermi che indossare il reggiseno possa in qualche modo causare il tumore al seno”. Della stessa opinione anche Jennifer Gunter, una nota ginecologa che ha scritto sul suo blog: “Il post del dottor Sadeghi è talmente ridicolo che potrebbe anche essere quasi divertente, se non fosse per quelle donne che lo leggono e potrebbero spaventarsi per quello che c’è scritto”.
La teoria riportata sul sito della Paltrow è stata contestata anche dal noto oncologo italiano Paolo Veronesi, secondo cui le neoplasie al seno costituiscono “un gruppo eterogeneo di malattie, le cui cause sono, in molti casi, ancora oggi sconosciute. Non ci sono evidenze scientifiche chiare circa un possibile coinvolgimento dei reggiseni, quindi raccomando a tutte le donne di non prendere in considerazione allarmismi basati su vecchi studi, non confermati da successive ricerche”.
Gwyneth, dopo le critiche, ha fatto sapere, mediante gli amministratori del suo sito, che “le considerazioni espresse non rappresentano necessariamente la visione di Goop e sono condivise solo per stimolare la discussione fra i lettori, ma non vanno intese in alcun modo come una possibile diagnosi medica“.