In Italia la disoccupazione dilaga. Su una persona che lavora ce ne sono tantissime prive di un’occupazione. Bene, anzi male. Volete lavorare e guadagnare 7000 euro al mese? Trasferitevi in Antartide. Pare sia stato avviato un bando pubblico ma pochi italiani hanno presentato una candidatura per via delle temperature rigide e del clima ostile. Il bando riguarda medici, tecnici, elettricisti ed informatici a 7000 euro al mese ma pochissimi si sono candidati perché una clima del genere proprio non lo sopportano. Ad avviare l’originale bando pubblico è stato il Miur per prendere parte alla XXXII spedizione italiana in Antartide. Il lavoro, però, è a tempo determinato. Si dovrà trascorrere 12 mesi nella zona più a Sud della Terra. Chi sceglierà di lavorare in Antartide alloggerà nella stazione Concordia. Un’occasione irripetibile per chi è disoccupato ma dotato di grande professionalità in determinati campi, come quello medico o informatico. Il bando scadrà il prossimo 13 giugno, quindi c’è tempo ancora per candidarsi. Certo, l’Antartide non è proprio un posto ospitale, visto che di notte le temperature sfiorano i -80°C, ma si tratta ovviamente di un’occasione allettante per lavorare un po’ e mettere da parte un bel gruzzoletto (oltre 80.000 euro per un anno di lavoro). Verranno selezionati 15 italiani che, in un secondo momento, verranno sottoposti a vari test per verificare se hanno le caratteristiche per trascorrere un così lungo periodo in un posto così ‘particolare’. Chi riuscirà ad approdare in Antartide non solo farà una nuova esperienza professionale, acquisendo nuove competenze, ma trascorrerà un periodo a stretto contatto con la natura incontaminata. Un’avventura che certamente finirà nel curriculum di 15 italiani e accrescerà le possibilità di trovare, in futuro, lavoro in Italia.
A cercare tecnici, medici, elettricisti ed informatici che dovranno lavorare per un anno in Antartide, percependo uno stipendio mensile di 7000 euro è l’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). Chi verrà scelto per partecipare al progetto in Antartide guadagnerà 245 euro al giorno, una somma che pochi percepiscono in Italia. La mancanza di lavoro porta anche ad espatriare ma, a quanto pare, pochi italiani sono disposti a sfidare il clima rigido dell’Antartide, visto l’esiguo numero di candidature presentate finora. 12 mesi tra i ghiacciai e assieme ai pinguini spaventano gran parte degli italiani che, nonostante i 7000 euro al mese, pensano di restare in patria. Chi approderà in Antartide lavorerà presso la stazione italo-francese ‘Concordia’, ubicata a un’altezza superiore ai 3.000 metri e distante circa 1.200 km dall’altra stazione. I candidati prescelti verranno sottoposti a numerosi test per verificare se sono in grado di lavorare in gruppo ed adattarsi ad ambienti sfavorevoli. Esperti e tecnici prescelti dovranno dimostrare di saper fronteggiare situazioni difficili, non solo dal punto di vista logistico, ma anche climatico. In Antartide, come detto, fa freddo, molto freddo, soprattutto di notte. Il medico che approderà in Antartide, ad esempi, dovrà garantire l’assistenza sanitaria a tutto il personale della stazione ‘Concordia’, intervenendo tempestivamente in caso d’emergenza; inoltre dovrà assicurare la pulizia e l’igiene nei locali, facendo leva solo sugli apparecchi presenti nella stazione e sulle sue competenze. Successivamente alla scadenza del bando, verranno prescelti i candidati. La partenza per l’Antartide è prevista per novembre. L’esperienza durerà un anno. Dobbiamo precisare che tecnici, esperti informatici ed altri professionisti che lavoreranno in Antartide non perderanno lo stipendio che percepiscono in Italia. Un’occasione allettante per chi vuole fare nuove esperienze e, perché no, guadagnare una bella somma. L’Italia è proprio il Paese dei mille paradossi: ci sono tanti disoccupati, si dice sempre che non c’è lavoro, eppure per un lavoro da 7000 euro al mese sono state presentate pochissime candidature. Strano no? Vero è che ancora manca un mesetto alla scadenza del bando.