Domani, 25 novembre 2015, si celebrerà in tutto il mondo la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Ad istituire la Giornata è stata l’Onu con una risoluzione del 1999.
Il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana, le tre sorelle Mirabal vennero massacrate, seviziate e uccise in quanto considerate sovversive. I loro cadaveri vennero gettati in un dirupo, simulando un incidente. Sono passati oltre 50 anni da quel terribile episodio, avvenuto durante la dittatura di Trujillo, ma, in fin dei conti, non è poi cambiato molto. Ogni giorno, milioni di donne vengono molestate, seviziate e trucidate; basti pensare ai tanti stupri che avvengono ogni giorno in India. E’ inammissibile tutto ciò. Bisogna rispettare le donne!
Alcuni dati rivelati recentemente dall’Onu lasciano riflettere, come quello sull’occupazione: nel mondo, la retribuzione delle donne oscilla tra il 70% e il 90% di quella dei colleghi uomini. Un altro dato, poi, è agghiacciante: nel mondo, il 35% delle donne ha subito almeno una volta una violenza sessuale o fisica. In Italia, quasi una donna su 3 tra i 16 e i 70 anni è stata vittima di violenze fisiche o sessuali. Non si puà restare indifferenti a dati del genere.
Combattere la piaga della violenza sulle donne è possibile: bisogna iniziare ad inculcare ai giovani la cultura del rispetto. Cotrina Madaghiele, presidente dell’Associazione Genere Femminile, ha detto:
“Per costruire una nuova cultura servono modelli, leggi, educazione, protezione. Oggi c’è una maggiore presa di coscienza femminile, ma molta violenza si agita nel sommerso, non segnalata per paura o scarsa consapevolezza. La violenza domestica è molto più diffusa di quanto si pensi. Resta nella sfera privata in gran parte invisibile e sottodenunciata”