Ginecologo Severino Antinori arrestato per prelievo coatto ovuli a ventenne spagnola

Il ginecologo Severino Antinori, luminare nel campo della fecondazione artificiale, è stato messo in manette nelle ultime ore. I carabinieri del Nas hanno anche sequestrato la sua nota clinica in città, la ‘Matris’ di via dei Gracchi. Il celebre ginecologo, favorevole alla fecondazione in vitro e alla clonazione umana avrebbe anestetizzato una ventenne spagnola e le avrebbe rubato ovuli. Un’accusa pesante che ha fatto subito scattare le manette per Antinori, attualmente ai domiciliari nella sua abitazione. I carabinieri hanno raccontato che il ginecologo, attivissimo anche a Roma, ha dapprima anestetizzato la paziente spagnola per evitare che chiedesse aiuto, poi ha contraffatto la sua firma sui moduli per il consenso informato, e infine le ha prelevato gli ovuli. La donna, quando si è risvegliata, ha subito sporto denuncia e, dopo numerose indagini condotte dai carabinieri, Severino Antinori è finito ai domiciliari. E’ pesante e orribile l’accusa rivolta al rinomato ginecologo che, probabilmente, credeva che con la spagnola andasse tutto liscio, che non avrebbe mai scoperto nulla e non l’avrebbe denunciato. La 24enne iberica, invece, ha ricordato tutto e si è precipitata dai carabinieri per denunciare il ginecologo, che ha vari studi, anche a Roma, in zona Prati Fiscali. Il gip del tribunale di Milano ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Antinori, che deve rispondere di rapina aggravata e lesioni personali aggravate. Il noto medico, inoltre, è stato interdetto per un anno dall’esercizio della professione. Il gip ha accolto pienamente la ricostruzione dei carabinieri, secondo cui il ginecologo avrebbe prelevato diversi gameti alla giovane spagnola contro il suo volere, narcotizzandola nel suo studio per evitare che gridasse e chiedesse aiuto. Un’accusa pesante. La ragazza ha trovato il coraggio di confessare quello che ha subito dal noto ginecologo che, a suo dire, la bloccò e poi la anestetizzò per prelevare i suoi ovuli. Quando si risvegliò, la spagnola sfruttò la disattenzione del personale della clinica di Antinori per chiamare i carabinieri. I militari accorsero subito nella clinica del ginecologo di grido, senza sapere il motivo della chiamata, anche perché il personale della struttura e lo stesso medico fecero il possibile per ostacolarli. La ventenne spagnola tornò dunque in un albergo di Milano ma, subito dopo, accusò un malore e venne trasportata alla clinica Mangiagalli: raccontò il suo calvario ai medici, che in un primo momento non riuscirono a credere che in una clinica così rinomata, come la ‘Matris’ di via dei Gracchi, si potessero compiere violenze del genere. Eppure, mai dire mai.

I sanitari della Mangiagalli sottoposero la spagnola a diversi esami ed accertarono non solo che venne sottoposta a un intervento di prelievo ovocitario ma che subì percosse prima di essere narcotizzata, viste le numerose ecchimosi sul corpo. Durante le indagini condotte nella clinica ‘Matris’ di via dei Gracchi, i carabinieri del Nas hanno scoperto diversi embrioni, derivati dalla fecondazione degli ovuli prelevati forzosamente dalla ragazza spagnola, che sarebbero stati impiantati a breve a pazienti di Severino Antinori. Una storia veramente squallida che mette nei guai il ginecologo Severino Antinori, professionista rinomato in tutto il mondo per la sua abilità nel campo della fecondazione artificiale e per le sue parcelle stratosferiche. Il ginecologo è da tempo al centro di mille dibattiti per la sua netta opposizione alla normativa italiana relativa alla fecondazione assistita, non tollerando il divieto di donatori esterni alla coppia. Tre anni fa, Antinori disse:

“Dal primo gennaio 2014, se nulla cambierà nella legge 40 in favore della fecondazione eterologa faremo disobbedienza civile e praticheremo l’eterologa qui a Milano”.

Antinori finì nel mirino dei giudici anche perché avrebbe, anni fa, organizzato viaggi all’estero per far sottoporre le coppie sterili a fecondazione eterologa. L’avvocato del medico, Francesco Caroleo Grimaldi, disse a riguardo:

“E’ davvero paradossale che un uomo come Antinori, candidato al premio Nobel, una vita dedicata alla ricerca per consentire la maternità dove non è possibile, e che per questo ha ottenuto molti riconoscimenti internazionali, sia trattato alla stregua di un tour operator”.