Gianna Nannini è diventata ancora più energica, anche in ambito professionale, dopo la nascita di Penelope, la figlia che aspettava da tanto tempo. Dopo il grande successo di “Hitalia”, l’artista senese presenta “History”, un disco contenente sia vecchi successi, tutti rivisitati, che 6 inediti. Gianna ha parlato del suo nuovo album a Bari, durante il Medimax
Durante un’intervista-fiume, la Nannini ha ricordato che “History” è l’esatto connubio di passato e presente. Parlando della sua voce e del raffronto con Janis Joplin, Gianna ha detto: “Io sono cresciuta con la musica italiana (Sanremo, Modugno ecc…), finché qualcuno mi ha detto ‘Hai una voce che ricorda Janis Joplin’. E io: ‘E chi è?’. All’epoca non avevo una cultura rock. Poi l’ho sentita una volta è ho comprato tutti i suoi dischi. Ascoltandola ho capito che assomigliava davvero un po’ a me, perché anche lei faceva finta di essere un amplificatore quando cantava”.
Tornando a Penelope e alla forza che ha dato, la cantautrice toscana, ha asserito: “In History centra moltissimo Penelope: io tutte le sere le racconto le favole, e mentre le racconto queste favole ci metto qualcosa di mio, le parlo di quando ‘la mamma scappò di casa perché non volevano che cantassi’. Lei sente le mie canzoni e memorizza. E qualche volta canta, e anche se inventa le parole non importa. Lei è nata ascoltando musica, per lei il ‘mito di Rousseau’ è la musica“.
Al riguardo della copertina di “History” la Nannini ha spiegato: “Mi trovavo con Penelope e i suoi amichetti nel parco di Kensington, a Londra, dove c’è la statua di Peter Pan. Tutti i bambini salivano, mia figlia voleva provare a salire e io ‘dai, ti faccio vedere la strada’. Allora sono montata su, mi sono seduta e un suo amico di 9 anni mi ha fatto la foto, con l’iPhone. Per me questa era la copertina ideale di questo disco: racconto una storia, e chi meglio di Peter Pan poteva diventarne il simbolo?”.
Gianna Nannini guarda al futuro ma sa che non bisogna rinnegare il passato, che è, invece, la base per fare meglio: “La musica in vinile era ed è certamente più bella, tant’è vero che molti artisti oggi in America hanno ripreso a incidere su vinile. Tuttavia la tecnologia ha aiutato moltissimo nella comunicazione della musica: ci sono indipendenti che riescono a farsi sentire ovunque nel mondo, ed è un vantaggio per la contaminazione musicale. L’importante è continuare a fare musica con un microfono, perché se si va tutto in digitale diventa un sandwich. La musica è come il cibo, e a me piace ancora mangiare bene”.
Dopo l’uscita di “History”, Gianna tornerà ad esibirsi dal vivo, nei teatri però, in quanto “solo lì si riesce a godere un suono scatenante. Ecco perché nel prossimo tour che farò, dove possibile suonerò con un’orchestra sinfonica. ‘Latin lover’ fatto con la sinfonica è irresistibile. Il rock deve stare nel posto giusto”.
“History” è decisamente un album da ascoltare, come tutti quelli di Gianna, del resto, che con la sua semplicità è diventata una delle cantautrici più famose ed apprezzate in Italia. Eppure Gianna non ha mai frequentato scuole di musica o di canto: “Io non ho ai studiato voce o canto. Ho soltanto fatto alcune lezioni di terapia vocale per mantenere la tecnica e riuscire a non perder la voce durante concerti”.
In bocca al lupo Gianna! Grazie per le splendide emozioni che ci fai provare.