Gianna Nannini rischia processo per evasione fiscale: pm chiede rinvio a giudizio
La Nannini ha sempre respinto ogni addebito, e lo ha fatto anche oggi mediante il suo avvocato difensore Giulia Bongiorno. “La difesa proprio in questi giorni è entrata in possesso di nuova e decisiva documentazione in grado di provare l’insussistenza dei fatti contestati”. Sarà il gup Fabio Antezza a decidere se processare o no la Nannini. L’udienza preliminare si svolgerà il prossimo 3 marzo.
La Procura sostiene che Gianna avrebbe inserito, tra la Gng Musica srl e e le case discografiche Sony e Universal un’azienda di diritto irlandese, Bad&Worth Limited, e una di diritto olandese, ambedue sprovviste di una struttura. L’escamotage, secondo i pm, avrebbe permesso alla Nannini di non pagare al fisco la bellezza di 3 milioni e 750mila euro.
Pare che la cantautrice italiana abbia usato una parte della somma evasa per comprare una lussuosa casa a South Kensington, rinomato quartiere londinese. Il prezzo dell’appartamento? 1.1 milioni di euro.
Ricordiamo che, attualmente, la villa nel Senese della Nannini è ancora sotto sequestro, visto che il suo valore equivale alla somma evasa.
“Proprio in questi giorni la difesa è entrata in possesso di nuova e decisiva documentazione capace di provare che non c’è stata nessuna evasione. Porterò questi atti alla magistratura che potrà constatare l’insussistenza dei fatti contestati. Oltretutto si tratta di accuse che riguardano una società e non certamente Gianna Nannini”, ha aggiunto Giulia Bongiorno.