Il fumo uccide, ogni anno, 6 milioni di persone. In sostanza, ogni sei secondi muore un fumatore. Le ‘bionde’, dunque uccidono più di Aids, malaria e tubercolosi messi insieme. L’OMS per contrastare la piaga del fumo ha invitano le nazioni ad innalzare le tasse sul tabacco per distogliere i fumatori.
Nell’arco di un anno vengono fumate ben 6.000 miliardi di sigarette nel mondo. Per arginare tale piaga si potrebbero aumentare le tasse sulle sigarette e i diversi prodotti del tabacco. L’Oms ha sottolineato che sono pochi i governi che hanno approvato misure efficaci per contrastare la piaga del tabagismo. Dal rapporto “Global Tobacco Epidemic” emerge che solamente 33 nazioni hanno introdotto imposte pari a oltre il 75% del prezzo al dettaglio di un pacchetto di sigarette; altre nazioni, invece, hanno previsto tasse irrisorie sui prodotti del tabacco. Ci sono paesi che non hanno introdotto nessuna tassa sul tabacco.
“Eppure aumentare le tasse sui prodotti del tabacco è uno dei modi più efficaci e convenienti per ridurre il consumo di prodotti che uccidono e di generare al tempo stesso entrate sostanziali”, ha asserito la direttrice generale dell’Oms Margaret Chan. Varie tattiche per supportare la concretizzazione degli intervisti introdotti dalla Convenzione quadro dell’Oms sul controllo del tabacco comprendono anche politiche di prevenzione, di contrasto al fumo passivo o assenza
di pubblicità.
Secondo l’Oms le patologie dovute al consumo di tabacco rappresentano “una delle più grandi minacce per la salute pubblica che il mondo abbia mai affrontato. Infatti, una persona muore a causa di una malattia legata al tabagismo ogni sei secondi, pari a 6 milioni di persone all’anno circa“.
Occorre, a tutti i costi, adottare provvedimenti incisivi per tenere sotto controllo il tabagismo, in quanto il suddetto dato potrebbe tranquillamente oltrepassare gli 8 milioni l’anno entro il 2030. Forse i fumatori lascerebbero stare le ‘bionde’ se sapessero che il fumo è una delle maggiori cause di calvizie, cecità, cancro della vescica, cataratta, gravidanza ectopica, menopausa anticipata, frattura dell’anca, disfunzione erettile e aborto spontaneo.
Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti, è rimasto sconcertato dai suddetti dati ma invita a non demordere, sfruttando ogni mezzo a disposizione per contrastare un problema
che comporta elevati costi sociali.