Esselunga Ritira Salsicce: Contengono Pezzi di Metallo
Occhio alle salsicce a punta di coltello commercializzate da Esselunga, visto che contengono frammenti metallici
Le salsicce fresche di puro maiale, adesso, sono state ritirate da Esselunga, nota catena di supermarket diffusa nel Nord Italia. Sul sito web dell’azienda è stato comunicato l’immediato ritiro della salsiccia a punta di coltello. L’alimento è prodotto da AGRICOLA TRE VALLI SOC. COOP. nello stabilimento IT 207 M CE, poi porzionato, preincartato, ed etichettato da Esselunga. La data del preincarto va dal 12/2/2016 al 23/02/2016. Sul sito si legge riguardo alle salsicce:
“Contengono frammenti metallici. Le confezioni incriminate verranno rimborsate completamente anche in assenza dello scontrino di cassa. La preghiamo qualora Lei fosse in possesso di una delle suddette confezioni di NON CONSUMARE IL PRODOTTO ma di riportarlo al punto vendita ove Le sarà rimborsato”.
Chi fosse in possesso delle salsicce in questione, dunque, deve subito riportarle nello store dove le ha acquistate per ottenere il rimborso. E’ veramente strano che un episodio del genere abbia riguardato prodotti venduti da Esselunga, solida catena di supermercati nata quasi 60 anni fa grazie alla collaborazione tra l’imprenditore Nelson Rockefeller e alcuni imprenditori, tra cui i fratelli Capriotti. Come simbolo dell’azienda, il grafico Max Huber scelse una S con la parte superiore allungata, da cui discese il nome del colosso alimentare.
Esselunga è l’emblema dell’imprenditoria vincente, quella che conta veramente e riesce a sopravvivere nonostante tante difficoltà. Sono passati infatti tanti anni da quel 1957 (anno di fondazione dell’azienda) ed Esselunga ancora c’è. Crede in Esselunga anche il premio Oscar Giuseppe Tornatore che, nel 2011, ha realizzato un corto di 16 minuti sulla catena di supermarket. A chiederglielo fu il numero uno dell’azienda, Bernardo Caprotti, e lui accettò, anche se molti lo criticarono. Tornatore, però, non si preoccupò minimamente delle opinioni negative:
“Caprotti non mi ha chiesto se avessi una tessera politica, così come io non l’ho chiesto a lui, ma mi ha chiesto semplicemente una storia da raccontare”.