Eccidio Marzabotto: Boia Nazista Riceve Medaglia da Sindaco Engelsbrand

Marzabotto, cittadina dell’Emilia Romagna dove, durante la Seconda Guerra Mondiale, i nazisti commisero violenze inaudite, è sconcertata perché in Germania è stata conferita una medaglia a un boia nazista 

 

Il sindaco di Engelsbrand, un paesino tedesco che conta circa 4.300 abitanti, ha consegnato una medaglia al 94enne Wilhelm Kusterer, uno degli assassini nazisti che, tra il 29 settembre e il 4 ottobre 1944, uccisero ben 770 persone (uomini, donne e bambini) presso la collina di Monte Sole, sull’Appennino Bolognese. Una violenza inaudita quella nazista, che anche in Italia seminò dolore e sangue. Andrea De Maria, deputato dem è indignato per il riconoscimento consegnato al boia di Marzabotto:

“La denuncia del presidente del Comitato Onoranze ai Caduti di Marzabotto Walter Cardi, che ha appreso dalle pagine del Pforzheimer Zeitung della medaglia assegnata a Wilhelm Kusterer, uno dei boia di Marzabotto, merita grandissima attenzione. Credo che tutto il Paese, le sue istituzioni, i partiti politici debbano sostenere la richiesta dei familiari delle vittime dell’eccidio nazifascista di Marzabotto perché il Governo della Germania intervenga e chieda la revoca di quel riconoscimento”.

Sdegnato e deluso per l’atteggiamento della Germania anche Massimo Mezzetti, assessore alla Cultura, Politiche per i giovani e Politiche per la Legalità:

“Come Regione Emilia Romagna aderiamo all’appello del presidente del Comitato per le onoranze ai caduti di Marzabotto Walter Cardi e condividiamo la profonda indignazione per una notizia che non ci saremmo mai aspettati. Ne ho parlato con il presidente Stefano Bonaccini, siamo già al lavoro e nelle prossime ore muoveremo tutti passi necessari nei confronti del Land Baden-Wuerttemberg e del Comune di Engelsbrand per chiedere l’immediato ritiro dell’assurdo riconoscimento assegnato a un criminale nazista responsabile dell’eccidio di Marzabotto e di altre stragi in Italia. Quella medaglia è un oltraggio non solo alle persone barbaramente uccise dall’ex SS e ai loro familiari ma anche a tutti noi, che da sempre siamo impegnati nel tramandare il ricordo dell’orrore nazifascista per costruire un futuro democratico e di pace“.

Dopo oltre 70 anni è ancora viva, brucia, la ferita provocata dai nazisti a Marzabotto. Un battaglione di SS diretto dal maggiore Walter Reder trucidò 770 civili (bimbi, donne, anziani e uomini) in qualsiasi posto. Una strage inaudita ricordata anche da poeti come Salvatore Quasimodo e Federico Zardi.