26 anni di reclusione. Questa è la pena stabilita, ieri, dalla Corte d’assise d’appello di Milano, per Antonio Rasero, padre di un bimbo di 8 mesi ritrovato morto, 6 anni fa, in un appartamento a Genova
I magistrati di Milano hanno quindi confermato la condanna emessa in primo grado, sebbene l’accusa avesse richiesto l’ergastolo per il broker spregiudicato che trucidò il figlioletto come se nulla fosse. Il delitto avvenne nella notte tra il 15 e 16 marzo 2010 in un appartamento a Genova Nervi. I magistrati, ieri, hanno anche disposto una provvisionale di 15.000 euro in favore dei nonni materni della piccola vittima, costituitisi parti civili.
Rasero si è sempre detto innocente e, anche ieri, ha ribadito che, prima o poi riuscirà a provare che non è stato lui a trucidare Alessandro Mathas. Successivamente alla lettura del dispositivo, l’uomo ha dichiarato:
“Sono sereno, ho la coscienza a posto. Naturalmente speravo di essere assolto. Voglio arrivare alla Corte europea dei diritti dell’uomo pur di provare la mia innocenza. Con questo ho affrontato 4 processi mentre lei (Katerina Mathas, madre del bimbo, ndr) dopo mezzo processo è già uscita. Allora ha ragione Berlusconi quando dice che i giudici fanno quello che vogliono”.
Il legale di Rasero, Luigi Chiappero, ha annunciato il ricorso in Cassazione per ribaltare il verdetto, duro, di ieri. Ci riuscirà?